Ai domiciliari per stupro, evade e violenta un’altra donna: il caso a Roma. Adnkronos – ultimora

(Adnkronos) – È evaso dai domiciliari, dove si trovava per l’accusa di stupro, e andato in discoteca avrebbe violentato un’altra donna. Il 36enne peruviano C.A.S.M., pr in alcuni locali notturni della Capitale, era stato arrestato lo scorso 23 gennaio per violenza sessuale ai danni di una ragazza. In quel caso, avvenuto lo scorso ottobre, la vittima sarebbe stata narcotizzata e poi violentata dall’uomo che le avrebbe offerto un drink.  

In seguito alla denuncia, il trentaseienne era stato arrestato e su disposizione del gip è messo ai domiciliari. L’uomo però, approfittando dell’indisponibilità del braccialetto elettronico che avrebbe dovuto avere, la sera stessa è evaso ed
è andato in una discoteca in zona Marconi. Qui, secondo l’accusa, avrebbe violentato un’altra ragazza, che lo ha denunciato. Per il trentaseienne questa volta il gip ha disposto il carcere.  

cronaca

​ 

Pubblicato da Giorgio Consolandi

Giorgio Consolandi – Romano di nascita, apolide per istinto. Impegnato ideologicamente per il sociale, sento forte da sempre il dovere del perseguimento della giustezza e la difesa dei deboli. Contrasto con ogni mezzo i soprusi, sebbene consapevole che il concetto di società perfetta, rimarrà utopico. Ateo, perché rifiuto il concetto di creatore, pongo l’uomo al centro dell’universo e lo rendo responsabile delle sue scelte. Mi interesso di politica poiché credo sia necessaria una visione ampia di tutte le attività umane e della regolamentazione di esse, sono tuttavia consapevole della fallibilità e dell’imperfezione della politica, più che disilluso, continuo ad essere un sognatore, e lotto perché i sogni si concretizzino. La scrittura come forma espressiva del pensiero ed il pensiero come strumento motore della scrittura mi inducono a raccontare le mie analisi personali, le critiche, le esaltazioni, le allucinazioni ed i miraggi che la vita mi infligge senza compassione e senza chiedere permesso. Se cade il mondo io non mi sposto, cerco invece, in un esercizio vano e disperato, di trattenerlo ancorato alla logica ed alla ragione, al sentimento ed all’amore, ma sono sempre più solo. Sostengo ed attuo la difesa degli animali, la loro tutela contro inutili sofferenze ed abusi. Sono figlio degli anni ’60 e ne porto addosso le emozioni e le pulsioni che la mia generazione ha ricevuto. Ho coscienza di far parte di un segmento storico, giudicato con impietosa severità da chi ci succede. La mia generazione ha prodotto contraddizioni morali, etiche, religiose e anche sociali, ma ha determinato la crescita del Paese. I miei J’accuse sono sassi gettati nel lago, lo so che qualcuno è sempre pronto ad accodarsi alla lotta, ne sono convinto!