Alain Delon, il dolore di BB: “Ho perso un amico, un alter ego, un complice”. Adnkronos – ultimora

(Adnkronos) – La morte di Alain Delon “crea un vuoto abissale che niente e nessuno sarà in grado di riempire”. Così Brigitte Bardot in un messaggio scritto di suo pugno, riportato dai media francesi. “Alain, morendo, mette fine al magnifico capitolo di un’epoca passata, di cui era un monumento sovrano”, scrive l’attrice che resta ormai l’ultima leggenda vivente del cinema francese. 

“Ha rappresentato il meglio del ‘cinema di prestigio’ in Francia. Un ambasciatore di eleganza, talento, bellezza”, scrive ‘BB a proposito del suo amico. “Ho perso un amico, un alter ego, un complice. Condividevamo gli stessi valori, le stesse delusioni, lo stesso amore per gli animali. Mi viene in mente una frase del poeta Alfred de Vigny ne ‘La morte del lupo’: ‘Per vedere cosa eravamo sulla terra e cosa lasciamo, solo il silenzio è grande; tutto il resto è debolezza'”, conclude. 

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Pubblicato da Giorgio Consolandi

Giorgio Consolandi – Romano di nascita, apolide per istinto. Impegnato ideologicamente per il sociale, sento forte da sempre il dovere del perseguimento della giustezza e la difesa dei deboli. Contrasto con ogni mezzo i soprusi, sebbene consapevole che il concetto di società perfetta, rimarrà utopico. Ateo, perché rifiuto il concetto di creatore, pongo l’uomo al centro dell’universo e lo rendo responsabile delle sue scelte. Mi interesso di politica poiché credo sia necessaria una visione ampia di tutte le attività umane e della regolamentazione di esse, sono tuttavia consapevole della fallibilità e dell’imperfezione della politica, più che disilluso, continuo ad essere un sognatore, e lotto perché i sogni si concretizzino. La scrittura come forma espressiva del pensiero ed il pensiero come strumento motore della scrittura mi inducono a raccontare le mie analisi personali, le critiche, le esaltazioni, le allucinazioni ed i miraggi che la vita mi infligge senza compassione e senza chiedere permesso. Se cade il mondo io non mi sposto, cerco invece, in un esercizio vano e disperato, di trattenerlo ancorato alla logica ed alla ragione, al sentimento ed all’amore, ma sono sempre più solo. Sostengo ed attuo la difesa degli animali, la loro tutela contro inutili sofferenze ed abusi. Sono figlio degli anni ’60 e ne porto addosso le emozioni e le pulsioni che la mia generazione ha ricevuto. Ho coscienza di far parte di un segmento storico, giudicato con impietosa severità da chi ci succede. La mia generazione ha prodotto contraddizioni morali, etiche, religiose e anche sociali, ma ha determinato la crescita del Paese. I miei J’accuse sono sassi gettati nel lago, lo so che qualcuno è sempre pronto ad accodarsi alla lotta, ne sono convinto!