Atletica, Schwazer torna a marciare e vince i 10.000 societari in Veneto. Adnkronos – ultimora

(Adnkronos) –
Alex Schwazer torna a marciare e lo fa vincendo i 10.000 metri su pista della fase regionale del Veneto dei campionati assoluti di Società, con un buon 43’11″37. A San Biagio di Callalta, in provincia di Treviso, il marciatore altoatesino ha portato avanti la sua gara in tranquillità, chiudendo con 7 minuti di vantaggio sul secondo classificato (nonostante uno stop di 60 secondi dopo tre ammonizioni per sospensione).  

Per Schwazer, oggi 40enne, in seguito al tentativo dello scorso 19 luglio nella 20.000 metri su pista ad Arco – in cui fu costretto a fermarsi attorno al 14° chilometro per una forte sciatalgia – si tratta di un ritorno alla vittoria simbolico, arrivato dopo la lunga squalifica per doping.  

Oro olimpico nella 50 km di marcia a Pechino, nel 2012 il marciatore venne fermato prima dei Giochi di Londra per la positività all’epo, confessata tra le lacrime. Squalificato, venne in seguito trovato positivo per una dose infinitesimale di testosterone sintetico a un controllo a sorpresa del 1° gennaio 2016, mentre stava preparando il ritorno ai Giochi di Rio. Arrivò quindi una nuova condanna del Tas a 8 anni, squalifica terminata a luglio 2024 dopo una lunga battaglia con la Wada (l’Agenzia Mondiale Antidoping), in seguito all’archiviazione del procedimento a suo carico per non aver commesso il fatto e in virtù di un percorso differente tra giustizia ordinaria e sportiva.  

 

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Pubblicato da Giorgio Consolandi

Giorgio Consolandi – Romano di nascita, apolide per istinto. Impegnato ideologicamente per il sociale, sento forte da sempre il dovere del perseguimento della giustezza e la difesa dei deboli. Contrasto con ogni mezzo i soprusi, sebbene consapevole che il concetto di società perfetta, rimarrà utopico. Ateo, perché rifiuto il concetto di creatore, pongo l’uomo al centro dell’universo e lo rendo responsabile delle sue scelte. Mi interesso di politica poiché credo sia necessaria una visione ampia di tutte le attività umane e della regolamentazione di esse, sono tuttavia consapevole della fallibilità e dell’imperfezione della politica, più che disilluso, continuo ad essere un sognatore, e lotto perché i sogni si concretizzino. La scrittura come forma espressiva del pensiero ed il pensiero come strumento motore della scrittura mi inducono a raccontare le mie analisi personali, le critiche, le esaltazioni, le allucinazioni ed i miraggi che la vita mi infligge senza compassione e senza chiedere permesso. Se cade il mondo io non mi sposto, cerco invece, in un esercizio vano e disperato, di trattenerlo ancorato alla logica ed alla ragione, al sentimento ed all’amore, ma sono sempre più solo. Sostengo ed attuo la difesa degli animali, la loro tutela contro inutili sofferenze ed abusi. Sono figlio degli anni ’60 e ne porto addosso le emozioni e le pulsioni che la mia generazione ha ricevuto. Ho coscienza di far parte di un segmento storico, giudicato con impietosa severità da chi ci succede. La mia generazione ha prodotto contraddizioni morali, etiche, religiose e anche sociali, ma ha determinato la crescita del Paese. I miei J’accuse sono sassi gettati nel lago, lo so che qualcuno è sempre pronto ad accodarsi alla lotta, ne sono convinto!