Atletico-Real e la polemica infinita, Simeone: “Una cosa mai vista”. Courtois: “Piangono sempre”. Adnkronos – ultimora

(Adnkronos) – Il Real vola ai quarti di finale di Champions dopo aver eliminato ai rigori l’Atletico, ma il derby di Madrid regala polemiche anche dopo il confronto di campo. A far discutere è il penalty di Julian Alvarez, segnato ma annullato dall’arbitro Marciniak per un doppio tocco dell’attaccante argentino. Un caso analizzato dal Var, come da protocollo, prima del tiro successivo di Valverde.  

Il tecnico dei Colchoneros Diego Simeone ne ha parlato infuriato in conferenza stampa: “
Non ho mai visto il Var richiamare un arbitro per una situazione come quella di stasera
. Dico tutti qui – ha aggiunto l’allenatore in conferenza stampa, rivolgendosi ai giornalisti presenti – alzate la mano se avete visto che Julian ha toccato la palla due volte nel rigore. Nessuno alza la mano? Passiamo a un’altra domanda”. 

 

La risposta dei Blancos non si è fatta attendere. Il portiere del Real Thibaut Courtois ha criticato l’atteggiamento degli avversari e in particolare del tecnico Simeone: “Sono stanco di questo continuo piangere per situazioni così. Gli arbitri non vogliono avvantaggiare nessuno, né in Spagna e né in Europa. Hanno fatto la loro scelta. Se sei in vantaggio per 1-0 dal primo minuto e non cerchi di fare il secondo gol, è colpa della tua strategia”. Sulla questione è intervenuto anche Carlo Ancelotti. “È una lotteria – ha spiegato l’allenatore del Real – e Alvarez fa due tocchi perché tira con il piede destro e la prende anche con il sinistro. Io non me ne sono accorto subito”. 

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Pubblicato da Giorgio Consolandi

Giorgio Consolandi – Romano di nascita, apolide per istinto. Impegnato ideologicamente per il sociale, sento forte da sempre il dovere del perseguimento della giustezza e la difesa dei deboli. Contrasto con ogni mezzo i soprusi, sebbene consapevole che il concetto di società perfetta, rimarrà utopico. Ateo, perché rifiuto il concetto di creatore, pongo l’uomo al centro dell’universo e lo rendo responsabile delle sue scelte. Mi interesso di politica poiché credo sia necessaria una visione ampia di tutte le attività umane e della regolamentazione di esse, sono tuttavia consapevole della fallibilità e dell’imperfezione della politica, più che disilluso, continuo ad essere un sognatore, e lotto perché i sogni si concretizzino. La scrittura come forma espressiva del pensiero ed il pensiero come strumento motore della scrittura mi inducono a raccontare le mie analisi personali, le critiche, le esaltazioni, le allucinazioni ed i miraggi che la vita mi infligge senza compassione e senza chiedere permesso. Se cade il mondo io non mi sposto, cerco invece, in un esercizio vano e disperato, di trattenerlo ancorato alla logica ed alla ragione, al sentimento ed all’amore, ma sono sempre più solo. Sostengo ed attuo la difesa degli animali, la loro tutela contro inutili sofferenze ed abusi. Sono figlio degli anni ’60 e ne porto addosso le emozioni e le pulsioni che la mia generazione ha ricevuto. Ho coscienza di far parte di un segmento storico, giudicato con impietosa severità da chi ci succede. La mia generazione ha prodotto contraddizioni morali, etiche, religiose e anche sociali, ma ha determinato la crescita del Paese. I miei J’accuse sono sassi gettati nel lago, lo so che qualcuno è sempre pronto ad accodarsi alla lotta, ne sono convinto!