Beyoncé trionfa ai Grammy Awards 2025: suo il premio per l’album dell’anno. Adnkronos – ultimora

(Adnkronos) – Beyoncé ha vinto più Grammy Awards di chiunque altro nella storia, ma nella sua bacheca è sempre mancato il più prestigioso: quello dell’album dell’anno. Tutto è cambiato domenica sera, quando il suo brano ‘Cowboy Carter’ ha vinto il premio più importante, durante una serata che ha anche reso omaggio a coloro che sono stati colpiti dagli incendi in California. 

Kendrick Lamar è stato un altro grande vincitore: la sua canzone “Not Like Us” ha portato a casa il premio per la migliore performance rap, canzone dell’anno e disco dell’anno. 

Tra gli altri grandi vincitori di domenica ci sono Chappell Roan, che ha vinto il premio come miglior nuovo artista; Sabrina Carpenter, che ha vinto il premio come miglior album pop vocale (“Short n’ Sweet”); e Doechii, che ha vinto il premio come miglior album rap (“Alligator Bites Never Heal”). 

spettacoli

​ 

Pubblicato da Giorgio Consolandi

Giorgio Consolandi – Romano di nascita, apolide per istinto. Impegnato ideologicamente per il sociale, sento forte da sempre il dovere del perseguimento della giustezza e la difesa dei deboli. Contrasto con ogni mezzo i soprusi, sebbene consapevole che il concetto di società perfetta, rimarrà utopico. Ateo, perché rifiuto il concetto di creatore, pongo l’uomo al centro dell’universo e lo rendo responsabile delle sue scelte. Mi interesso di politica poiché credo sia necessaria una visione ampia di tutte le attività umane e della regolamentazione di esse, sono tuttavia consapevole della fallibilità e dell’imperfezione della politica, più che disilluso, continuo ad essere un sognatore, e lotto perché i sogni si concretizzino. La scrittura come forma espressiva del pensiero ed il pensiero come strumento motore della scrittura mi inducono a raccontare le mie analisi personali, le critiche, le esaltazioni, le allucinazioni ed i miraggi che la vita mi infligge senza compassione e senza chiedere permesso. Se cade il mondo io non mi sposto, cerco invece, in un esercizio vano e disperato, di trattenerlo ancorato alla logica ed alla ragione, al sentimento ed all’amore, ma sono sempre più solo. Sostengo ed attuo la difesa degli animali, la loro tutela contro inutili sofferenze ed abusi. Sono figlio degli anni ’60 e ne porto addosso le emozioni e le pulsioni che la mia generazione ha ricevuto. Ho coscienza di far parte di un segmento storico, giudicato con impietosa severità da chi ci succede. La mia generazione ha prodotto contraddizioni morali, etiche, religiose e anche sociali, ma ha determinato la crescita del Paese. I miei J’accuse sono sassi gettati nel lago, lo so che qualcuno è sempre pronto ad accodarsi alla lotta, ne sono convinto!