(Adnkronos) – Dalla scoperta del cancro ovarico all’ultima infusione di chemio, quella del 27 gennaio. Con una carrellata di foto e un toccante messaggio sui social, Bianca Balti ripercorre la sua battaglia nella Giornata mondiale contro il cancro.
Fino a poco tempo fa, il 4 febbraio “è sempre stato un giorno qualunque”, rivela. Nonostante la familiarità, a causa della perdita di una zia per un cancro al seno metastatico a soli 39 anni e la diagnosi di mieloma della madre, e pur sapendo dal 2021 di essere portatrice del gene Brca1, che l’ha spinta a sottoporsi a una doppia mastectomia preventiva nel dicembre 2022, “il cancro non poteva abitare i miei pensieri, figuriamoci il mio corpo”, scrive la modella.
Poi l’8 settembre 2024 la diagnosi: “Giorno in cui il cancro ovarico è entrato nella mia vita e che ho sentito come una condanna a morte”. Il 14 ottobre la prima infusione di chemioterapia e l’ultima lo scorso 27 gennaio: “In questi mesi, con mia grande sorpresa, mi sono sentita viva come sempre. Non davo più per scontata la mia vita e la mia gratitudine ha raggiunto il massimo storico. Tutto ha iniziato ad avere il sapore di una vera benedizione”, scrive Balti.
Il percorso di chemioterapia è stato documentato da Balti con alcune immagini significative: la prima infusione, la figlia Matilde che le rasa i capelli, il Natale in famiglia dopo sette anni, gli incendi a Los Angeles, Carlo Conti che annuncia la sua partecipazione a Sanremo come co-conduttrice della seconda serata e, infine, l’ultima chemio. “È stata dura, e non è ancora del tutto finita, ma non vorrei altrimenti. Si dice ‘ciò che non uccide ti fortifica’, ma per me ciò che non mi ha ucciso mi ha fatto amare molto di più la vita’”, conclude.
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Pubblicato da Giorgio Consolandi
Giorgio Consolandi – Romano di nascita, apolide per istinto. Impegnato ideologicamente per il sociale, sento forte da sempre il dovere del perseguimento della giustezza e la difesa dei deboli. Contrasto con ogni mezzo i soprusi, sebbene consapevole che il concetto di società perfetta, rimarrà utopico.
Ateo, perché rifiuto il concetto di creatore, pongo l’uomo al centro dell’universo e lo rendo responsabile delle sue scelte.
Mi interesso di politica poiché credo sia necessaria una visione ampia di tutte le attività umane e della regolamentazione di esse, sono tuttavia consapevole della fallibilità e dell’imperfezione della politica, più che disilluso, continuo ad essere un sognatore, e lotto perché i sogni si concretizzino.
La scrittura come forma espressiva del pensiero ed il pensiero come strumento motore della scrittura mi inducono a raccontare le mie analisi personali, le critiche, le esaltazioni, le allucinazioni ed i miraggi che la vita mi infligge senza compassione e senza chiedere permesso.
Se cade il mondo io non mi sposto, cerco invece, in un esercizio vano e disperato, di trattenerlo ancorato alla logica ed alla ragione, al sentimento ed all’amore, ma sono sempre più solo.
Sostengo ed attuo la difesa degli animali, la loro tutela contro inutili sofferenze ed abusi.
Sono figlio degli anni ’60 e ne porto addosso le emozioni e le pulsioni che la mia generazione ha ricevuto. Ho coscienza di far parte di un segmento storico, giudicato con impietosa severità da chi ci succede. La mia generazione ha prodotto contraddizioni morali, etiche, religiose e anche sociali, ma ha determinato la crescita del Paese.
I miei J’accuse sono sassi gettati nel lago, lo so che qualcuno è sempre pronto ad accodarsi alla lotta, ne sono convinto!
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