Bici giù dai Murazzi, condanna a 16 anni per ragazzo maggiorenne. Adnkronos – ultimora

(Adnkronos) – Sedici anni. E’ la condanna decisa dal gup in sede di rinvio dopo l’annullamento della Cassazione a carico di Victor Ulinici, uno dei giovani accusati di aver lanciato, nella notte tra il 20 e il 21 gennaio 2023, una bici dalla balaustra dei Murazzi, ferendo gravemente un giovane studente palermitano, Mauro Glorioso. L’imputato, presente in aula, in precedenza era stato condannato con rito abbreviato a 10 anni e 8 mesi ma la Cassazione aveva chiesto di ricalcolare la pena escludendo le attenuanti generiche che erano state concesse in sede di appello.  

A carico di Ulinici l’accusa venerdì scorso aveva chiesto 16 anni mentre il difensore del giovane aveva chiesto la conferma la conferma della precedente condanna. Un’altra ragazza maggiorenne aveva scelto il rito ordinario e il suo processo si è concluso a gennaio con una condanna a 16 anni. Per i tre minorenni che facevano parte del gruppo sono state confermate, lo scorso marzo, le sentenze di primo grado, in abbreviato, con pene comprese tra i 9 anni e 9 mesi e 6 anni e 8 mesi. 

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Pubblicato da Giorgio Consolandi

Giorgio Consolandi – Romano di nascita, apolide per istinto. Impegnato ideologicamente per il sociale, sento forte da sempre il dovere del perseguimento della giustezza e la difesa dei deboli. Contrasto con ogni mezzo i soprusi, sebbene consapevole che il concetto di società perfetta, rimarrà utopico. Ateo, perché rifiuto il concetto di creatore, pongo l’uomo al centro dell’universo e lo rendo responsabile delle sue scelte. Mi interesso di politica poiché credo sia necessaria una visione ampia di tutte le attività umane e della regolamentazione di esse, sono tuttavia consapevole della fallibilità e dell’imperfezione della politica, più che disilluso, continuo ad essere un sognatore, e lotto perché i sogni si concretizzino. La scrittura come forma espressiva del pensiero ed il pensiero come strumento motore della scrittura mi inducono a raccontare le mie analisi personali, le critiche, le esaltazioni, le allucinazioni ed i miraggi che la vita mi infligge senza compassione e senza chiedere permesso. Se cade il mondo io non mi sposto, cerco invece, in un esercizio vano e disperato, di trattenerlo ancorato alla logica ed alla ragione, al sentimento ed all’amore, ma sono sempre più solo. Sostengo ed attuo la difesa degli animali, la loro tutela contro inutili sofferenze ed abusi. Sono figlio degli anni ’60 e ne porto addosso le emozioni e le pulsioni che la mia generazione ha ricevuto. Ho coscienza di far parte di un segmento storico, giudicato con impietosa severità da chi ci succede. La mia generazione ha prodotto contraddizioni morali, etiche, religiose e anche sociali, ma ha determinato la crescita del Paese. I miei J’accuse sono sassi gettati nel lago, lo so che qualcuno è sempre pronto ad accodarsi alla lotta, ne sono convinto!