Bologna, esplosione alla Toyota: 12 indagati tra cui il manager Candiani. Adnkronos – ultimora

(Adnkronos) – Sono 12 le persone, indagate dalla Procura di Bologna, nell’ambito dell’inchiesta aperta per chiarire quanto accaduto lo scorso 23 ottobre, quando un’esplosione causò la morte di due persone e il ferimento di altre undici alla Toyota Material Handling di Borgo Panigale.  

L’iscrizione nel registro degli indagati, che coinvolge anche Michele Candiani, attuale amministratore delegato di Toyota Material Handling, è avvenuta in vista di una consulenza tecnica irripetibile in programma il 5 maggio per ricostruire la dinamica dei fatti e ricomporre l’impianto interessato dall’esplosione all’interno dello stabilimento.  

In particolare, gli inquirenti si concentreranno sulla centrale termico-frigorifera cui era collegato un serbatoio da cui pare sia stato originato lo scoppio. 

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Pubblicato da Giorgio Consolandi

Giorgio Consolandi – Romano di nascita, apolide per istinto. Impegnato ideologicamente per il sociale, sento forte da sempre il dovere del perseguimento della giustezza e la difesa dei deboli. Contrasto con ogni mezzo i soprusi, sebbene consapevole che il concetto di società perfetta, rimarrà utopico. Ateo, perché rifiuto il concetto di creatore, pongo l’uomo al centro dell’universo e lo rendo responsabile delle sue scelte. Mi interesso di politica poiché credo sia necessaria una visione ampia di tutte le attività umane e della regolamentazione di esse, sono tuttavia consapevole della fallibilità e dell’imperfezione della politica, più che disilluso, continuo ad essere un sognatore, e lotto perché i sogni si concretizzino. La scrittura come forma espressiva del pensiero ed il pensiero come strumento motore della scrittura mi inducono a raccontare le mie analisi personali, le critiche, le esaltazioni, le allucinazioni ed i miraggi che la vita mi infligge senza compassione e senza chiedere permesso. Se cade il mondo io non mi sposto, cerco invece, in un esercizio vano e disperato, di trattenerlo ancorato alla logica ed alla ragione, al sentimento ed all’amore, ma sono sempre più solo. Sostengo ed attuo la difesa degli animali, la loro tutela contro inutili sofferenze ed abusi. Sono figlio degli anni ’60 e ne porto addosso le emozioni e le pulsioni che la mia generazione ha ricevuto. Ho coscienza di far parte di un segmento storico, giudicato con impietosa severità da chi ci succede. La mia generazione ha prodotto contraddizioni morali, etiche, religiose e anche sociali, ma ha determinato la crescita del Paese. I miei J’accuse sono sassi gettati nel lago, lo so che qualcuno è sempre pronto ad accodarsi alla lotta, ne sono convinto!