Stamattina sono state lanciate delle bottiglie incendiarie contro una struttura allestita come centro vaccinale e per i tamponi in via Morelli a Brescia.
I carabinieri sono intervenuti ed hanno solo potuto constatare che una delle “tensostrutture” è rimasta danneggiata.
Sarebbero due le bottiglie lanciate da sconosciuti. Una soltanto ha colpito la struttura mentre l’altra sarebbe finita in terra.
I danni sono da valutare ma non ci sono persone ferite o coinvolte nell’atto, che definire insano, appare quasi eufemistico.
La struttura danneggiata è quella che ospita la mensa a disposizione degli operatori sanitari. Non conteneva quindi alcun tipo di materiale sanitario.
Sono intervenuti i carabinieri ed i vigili del fuoco, ma anche gli uomini del reparto scientifico si sono recati sul posto per i rilievi.
Su Facebook il presidente della Regione Lombardia, Attilio Fontana ha scritto: “Attacco ignobile. Una bottiglia incendiaria lanciata all’alba contro il centro vaccinale di via Morelli a Brescia. Fortunatamente non si registrano feriti e, non trovando nulla di infiammabile, l’incendio non si è propagato”.
Nel post, Fontana ha inoltre precisato: “Il centro è realizzato con i fondi della generosità bresciana, grazie all’iniziativa Aiutiamo Brescia avviata nel corso della prima ondata del Covid. Le forze dell’ordine stanno ricostruire quanto accaduto attraverso le telecamere di sicurezza per identificare i responsabili di questo gesto assurdo e malavitoso”.
Articolo pubblicato dall’autore in informareh24.it
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Pubblicato da Giorgio Consolandi
Giorgio Consolandi – Romano di nascita, apolide per istinto. Impegnato ideologicamente per il sociale, sento forte da sempre il dovere del perseguimento della giustezza e la difesa dei deboli. Contrasto con ogni mezzo i soprusi, sebbene consapevole che il concetto di società perfetta, rimarrà utopico.
Ateo, perché rifiuto il concetto di creatore, pongo l’uomo al centro dell’universo e lo rendo responsabile delle sue scelte.
Mi interesso di politica poiché credo sia necessaria una visione ampia di tutte le attività umane e della regolamentazione di esse, sono tuttavia consapevole della fallibilità e dell’imperfezione della politica, più che disilluso, continuo ad essere un sognatore, e lotto perché i sogni si concretizzino.
La scrittura come forma espressiva del pensiero ed il pensiero come strumento motore della scrittura mi inducono a raccontare le mie analisi personali, le critiche, le esaltazioni, le allucinazioni ed i miraggi che la vita mi infligge senza compassione e senza chiedere permesso.
Se cade il mondo io non mi sposto, cerco invece, in un esercizio vano e disperato, di trattenerlo ancorato alla logica ed alla ragione, al sentimento ed all’amore, ma sono sempre più solo.
Sostengo ed attuo la difesa degli animali, la loro tutela contro inutili sofferenze ed abusi.
Sono figlio degli anni ’60 e ne porto addosso le emozioni e le pulsioni che la mia generazione ha ricevuto. Ho coscienza di far parte di un segmento storico, giudicato con impietosa severità da chi ci succede. La mia generazione ha prodotto contraddizioni morali, etiche, religiose e anche sociali, ma ha determinato la crescita del Paese.
I miei J’accuse sono sassi gettati nel lago, lo so che qualcuno è sempre pronto ad accodarsi alla lotta, ne sono convinto!
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