Cancro al pancreas, l’oncologo: “La situazione di Eleonora Giorgi è rara”. Adnkronos – ultimora

(Adnkronos) – L’evoluzione del tumore al pancreas raccontato da Eleonora Giorgi a ‘Verissimo’, con metastasi al cervello, succede di rado. A spiegarlo all’Adnkronos Salute è Massimo Di Maio, presidente eletto Aiom (Associazione italiana di oncologia medica): “Quando il cancro al pancreas è in fase avanzata è un’evenienza comune che le metastasi colpiscano altri organi. Più raro, invece, che si presentino nell’encefalo che non è la sede tipica di questo tumore”. “La situazione descritta dalla signora Giorgi è molto avanzata, non conosco il caso specifico ma sicuramente in questo momento le cure palliative (terapie di supporto per i sintomi, nonché supporto psicologico, nutrizionale) sono fondamentali”, ha aggiunto il dottor Di Maio. 

L’attrice e regista 71enne ha raccontato a Silvia Toffanin che i medici le hanno scoperto “una metastasi nel cervello”. “Mi sono dovuta sottoporre alla radiochirurgia. È andata bene, ma un po’ di paura l’ho avuta”, ha detto. Eleonora Giorgi ha poi rivelato di aver rifiutato la chemioterapia palliativa, a causa dei grandi problemi allo stomaco che le avevano provocato i vari cicli di chemio a cui si è sottoposta nei mesi scorsi. “Anche se quella palliativa sarebbe più leggera, aggredirebbe comunque di nuovo il sistema digestivo. Sono molto restia, non vorrei turbare il mio fragile equilibrio”, ha spiegato.  

“Non entro nel merito della decisione dell’artista – tiene a precisare Di Maio, che è Direttore dell’Oncologia Medica Universitaria dell’ospedale Molinette, Aou Città della Salute e della Scienza di Torino – ma con la ‘best supportive care’, cioè le terapie di supporto tra cui ad esempio le terapie antalgiche per ridurre il dolore, ci focalizziamo ancora di più in modo concreto e fattivo sui bisogni di chi abbiamo in cura”. Purtroppo il cancro del pancreas “è più difficile da trattare, più resistente alla chemioterapia e risponde peggio ai trattamenti” conclude. 

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Pubblicato da Giorgio Consolandi

Giorgio Consolandi – Romano di nascita, apolide per istinto. Impegnato ideologicamente per il sociale, sento forte da sempre il dovere del perseguimento della giustezza e la difesa dei deboli. Contrasto con ogni mezzo i soprusi, sebbene consapevole che il concetto di società perfetta, rimarrà utopico. Ateo, perché rifiuto il concetto di creatore, pongo l’uomo al centro dell’universo e lo rendo responsabile delle sue scelte. Mi interesso di politica poiché credo sia necessaria una visione ampia di tutte le attività umane e della regolamentazione di esse, sono tuttavia consapevole della fallibilità e dell’imperfezione della politica, più che disilluso, continuo ad essere un sognatore, e lotto perché i sogni si concretizzino. La scrittura come forma espressiva del pensiero ed il pensiero come strumento motore della scrittura mi inducono a raccontare le mie analisi personali, le critiche, le esaltazioni, le allucinazioni ed i miraggi che la vita mi infligge senza compassione e senza chiedere permesso. Se cade il mondo io non mi sposto, cerco invece, in un esercizio vano e disperato, di trattenerlo ancorato alla logica ed alla ragione, al sentimento ed all’amore, ma sono sempre più solo. Sostengo ed attuo la difesa degli animali, la loro tutela contro inutili sofferenze ed abusi. Sono figlio degli anni ’60 e ne porto addosso le emozioni e le pulsioni che la mia generazione ha ricevuto. Ho coscienza di far parte di un segmento storico, giudicato con impietosa severità da chi ci succede. La mia generazione ha prodotto contraddizioni morali, etiche, religiose e anche sociali, ma ha determinato la crescita del Paese. I miei J’accuse sono sassi gettati nel lago, lo so che qualcuno è sempre pronto ad accodarsi alla lotta, ne sono convinto!