Cani Addestrati a riconoscere malati di Covid

Il Drive-in Campus test del Policlinico universitario Campus Bio-Medico ha avviato un progetto di ricerca. Cani appositamente addestrati, dovranno individuare le persone potenzialmente affette da Covid-19, siano queste sintomatiche o asintomatiche.

Il cane dovrebbe fiutare il Covid

Con l’uso del solo olfatto un cane addestrato potrà riconoscere se un soggetto è positivo al virus, un screening rapido eseguito dall’amico dell’uomo. Questa è in poche parole la prova che il Campus Bio-Medico vuole tentare.
Uno studio senza precedenti effettuato su un campione di più di mille pazienti.

L’olfatto dei cani verrà messo alla prova con i test molecolari per la diagnosi del Covid. Un test che parte ad aprile e prosegue fino a giugno. Realizzato con la collaborazione di Nga Srl.
In questi tre mesi le unità cinofile saranno addestrate da professionisti nell’ambito della safety & security. Ci si aspetta che alla fine dell’addestramento i cani potranno riconoscere le persone contagiate dal Covid, solo grazie al loro sudore.

Un programma di tre mesi

Il progetto di articola in due fasi. La prima, di sperimentazione, della durata di 6-8 settimane. La seconda fase di 4-6 settimane sarà una sperimentazione sui volontari.

Se l’iniziativa avrà successo, i cani potrebbero essere usati per attività di screening anti Covid, per gli eventi. Ai varchi di imbarco degli aeroporti, ad esempio, oppure all’ingresso di cinema, stadi, musei e quant’altro.

Vantaggi economici e tempi rapidi

I vantaggi sono evidenti, abbattimento dei costi e tempi rapidi. Un tampone rapido necessita di 20-30 minuti per fornire la risposta e costa dai 20 ai 60 euro. Al tampone molecolare occorrono invece le 24 ore ed ha un costo che varia dai 60 ai 150 euro. Un cane addestrato impiegherebbe cica una decina di secondi per riconoscere un caso positivo ed il costo si abbatte all’aumentare dei soggetti esaminati.

Se il test avrà buoni esiti, sicuramente questa soluzione potrà essere adottata per altre applicazioni, non necessariamente in campo medico.

Articolo pubblicato dall’autore in informareh24.it

 

Pubblicato da Giorgio Consolandi

Giorgio Consolandi – Romano di nascita, apolide per istinto. Impegnato ideologicamente per il sociale, sento forte da sempre il dovere del perseguimento della giustezza e la difesa dei deboli. Contrasto con ogni mezzo i soprusi, sebbene consapevole che il concetto di società perfetta, rimarrà utopico. Ateo, perché rifiuto il concetto di creatore, pongo l’uomo al centro dell’universo e lo rendo responsabile delle sue scelte. Mi interesso di politica poiché credo sia necessaria una visione ampia di tutte le attività umane e della regolamentazione di esse, sono tuttavia consapevole della fallibilità e dell’imperfezione della politica, più che disilluso, continuo ad essere un sognatore, e lotto perché i sogni si concretizzino. La scrittura come forma espressiva del pensiero ed il pensiero come strumento motore della scrittura mi inducono a raccontare le mie analisi personali, le critiche, le esaltazioni, le allucinazioni ed i miraggi che la vita mi infligge senza compassione e senza chiedere permesso. Se cade il mondo io non mi sposto, cerco invece, in un esercizio vano e disperato, di trattenerlo ancorato alla logica ed alla ragione, al sentimento ed all’amore, ma sono sempre più solo. Sostengo ed attuo la difesa degli animali, la loro tutela contro inutili sofferenze ed abusi. Sono figlio degli anni ’60 e ne porto addosso le emozioni e le pulsioni che la mia generazione ha ricevuto. Ho coscienza di far parte di un segmento storico, giudicato con impietosa severità da chi ci succede. La mia generazione ha prodotto contraddizioni morali, etiche, religiose e anche sociali, ma ha determinato la crescita del Paese. I miei J’accuse sono sassi gettati nel lago, lo so che qualcuno è sempre pronto ad accodarsi alla lotta, ne sono convinto!

Cani Addestrati a riconoscere malati di Covid

Il Drive-in Campus test del Policlinico universitario Campus Bio-Medico a Roma ha avviato un progetto di ricerca. Cani appositamente addestrati, dovranno individuare le persone potenzialmente affette da Covid-19, siano queste sintomatiche o asintomatiche.

Il cane dovrebbe fiutare il Covid

Con l’uso del solo olfatto un cane addestrato potrà riconoscere se un soggetto è positivo al virus, un screening rapido eseguito dall’amico dell’uomo. Questa è in poche parole la prova che il Campus Bio-Medico vuole tentare.
Uno studio senza precedenti effettuato su un campione statistico di più di mille pazienti.

L’olfatto dei cani verrà messo alla prova con i test molecolari per la diagnosi del Covid. Un test che parte ad aprile e prosegue fino a giugno. Realizzato con la collaborazione di Nga Srl.
In questi tre mesi le unità cinofile saranno addestrate da professionisti nell’ambito della safety & security. Ci si aspetta che alla fine dell’addestramento i cani potranno riconoscere le persone contagiate dal Covid, solo grazie al loro sudore.

Un programma di tre mesi

Il progetto di articola in due fasi. La prima, di sperimentazione, della durata di 6-8 settimane. La seconda fase di 4-6 settimane sarà una sperimentazione sui volontari.

Se l’iniziativa avrà successo, i cani potrebbero essere usati per attività di screening anti Covid, per gli eventi. Ai varchi di imbarco degli aeroporti, ad esempio, oppure all’ingresso di cinema, stadi, musei e quant’altro.

Vantaggi economici e tempi rapidi

I vantaggi sono evidenti, abbattimento dei costi e tempi rapidi. Un tampone rapido necessita di 20-30 minuti per fornire la risposta e costa dai 20 ai 60 euro. Al tampone molecolare occorrono invece le 24 ore ed ha un costo che varia dai 60 ai 150 euro. Un cane addestrato impiegherebbe cica una decina di secondi per riconoscere un caso positivo ed il costo si abbatte all’aumentare dei soggetti esaminati.

Se il test avrà buoni esiti, sicuramente questa soluzione potrà essere adottata per altre applicazioni, non necessariamente in campo medico.