Fonti EU hanno fatto sapere che il presidente del Consiglio europeo Charles Michel (unitamente alla presidente della Commissione Ue, Ursula Von der Leyen), ha ricevuto una lettera congiunta da 5 Paesi dell’Unione europea.
I cinque leader, rispettivamente di Austria, Bulgaria Repubblica Ceca, Lettonia e Slovenia, nel testo sollecitano Michel alla convocazione di un vertice straordinario. L’intento è di aprire un “ragionamento” sulle “grandi disparità” in merito alla distribuzione dei vaccini.
I rappresentanti dei Paesi europei hanno affermato, nel documento, che “le distribuzioni delle dosi da parte delle aziende farmaceutiche agli Stati membri, non sono effettuate con equità”.
In questo momento sta salendo una forte preoccupazione sui presunti effetti collaterali dei vaccini. Malgrado ciò, il sentimento degli Stati d’Europa resta immutato per quanto concerne la certezza sulla garanzia di approvvigionamento.
Di certo nelle prossime ore arriverà il parere di Michel in merito all’istanza di questi Stati, che hanno richiesto un vertice per ridiscutere i termini “delle spartizioni” dei vaccini.
I parametri che determinano le quantità, sono naturalmente soggetti a diverse variabili. I fattori che sono valutati sono diversi. Si va dal numero della popolazione, fino ai casi accertati, ma anche dall’incidenza percentuale del dilagare del virus nella popolazione.
Sono elementi quindi soggetti a variazioni costanti e continue, e difficilmente preventivabili a lungo termine. Se il vertice sarà indetto, certamente si tenterà di arrivare ad un equilibrio che possa accontentare tutti.
Articolo pubblicato dall’autore su Informareh24.it
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Pubblicato da Giorgio Consolandi
Giorgio Consolandi – Romano di nascita, apolide per istinto. Impegnato ideologicamente per il sociale, sento forte da sempre il dovere del perseguimento della giustezza e la difesa dei deboli. Contrasto con ogni mezzo i soprusi, sebbene consapevole che il concetto di società perfetta, rimarrà utopico.
Ateo, perché rifiuto il concetto di creatore, pongo l’uomo al centro dell’universo e lo rendo responsabile delle sue scelte.
Mi interesso di politica poiché credo sia necessaria una visione ampia di tutte le attività umane e della regolamentazione di esse, sono tuttavia consapevole della fallibilità e dell’imperfezione della politica, più che disilluso, continuo ad essere un sognatore, e lotto perché i sogni si concretizzino.
La scrittura come forma espressiva del pensiero ed il pensiero come strumento motore della scrittura mi inducono a raccontare le mie analisi personali, le critiche, le esaltazioni, le allucinazioni ed i miraggi che la vita mi infligge senza compassione e senza chiedere permesso.
Se cade il mondo io non mi sposto, cerco invece, in un esercizio vano e disperato, di trattenerlo ancorato alla logica ed alla ragione, al sentimento ed all’amore, ma sono sempre più solo.
Sostengo ed attuo la difesa degli animali, la loro tutela contro inutili sofferenze ed abusi.
Sono figlio degli anni ’60 e ne porto addosso le emozioni e le pulsioni che la mia generazione ha ricevuto. Ho coscienza di far parte di un segmento storico, giudicato con impietosa severità da chi ci succede. La mia generazione ha prodotto contraddizioni morali, etiche, religiose e anche sociali, ma ha determinato la crescita del Paese.
I miei J’accuse sono sassi gettati nel lago, lo so che qualcuno è sempre pronto ad accodarsi alla lotta, ne sono convinto!
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