Che Dio ci aiuti 8, slittata ultima puntata per elezione di Papa Leone XIV: quando va in onda. Adnkronos – ultimora

(Adnkronos) – Il finale di stagione di ‘Che Dio ci aiuti’ è stato spostato a giovedì 15 maggio, in onda su Rai 1 e Rai Play. La puntata doveva andare in onda ieri, giovedì 8 maggio, ma è slittata a causa dell’elezione di Papa Leone XIV.  

A comunicare il cambio di programmazione è stato il profilo ufficiale di ‘Che Dio ci aiuti’ che sui social ha condiviso l’aggiornamento della nuova data. “La puntata finale di ‘Che Dio ci aiuti 8’, non andrà in onda per lasciare spazio alla programmazione televisiva dedicata all’elezione del nuovo Papa a cui facciamo i nostri migliori auguri. Ma niente paura, vi comunicheremo presto la nuova data di messa in onda del finale di stagione”, si legge nel post condiviso sui social poco dopo l’elezione di Papa Leone XIV.  

La serie targata Rai, infatti, ha lasciato spazio a uno speciale di ‘Porta a Porta’ condotto da Bruno Vespa dedicato proprio al nuovo Pontefice.  

 

Niente paura! Che Dio ci aiuti torna giovedì prossimo: “Segnate il nuovo appuntamento con il finale di stagione: ci vediamo giovedì prossimo 15 maggio su Rai1 e RaiPlay con gli ultimi due attesissimi episodi”, si legge su Instagram nel profilo ufficiale della fiction italiana con Elena Sofia Ricci e Francesca Chillemi. 

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Pubblicato da Giorgio Consolandi

Giorgio Consolandi – Romano di nascita, apolide per istinto. Impegnato ideologicamente per il sociale, sento forte da sempre il dovere del perseguimento della giustezza e la difesa dei deboli. Contrasto con ogni mezzo i soprusi, sebbene consapevole che il concetto di società perfetta, rimarrà utopico. Ateo, perché rifiuto il concetto di creatore, pongo l’uomo al centro dell’universo e lo rendo responsabile delle sue scelte. Mi interesso di politica poiché credo sia necessaria una visione ampia di tutte le attività umane e della regolamentazione di esse, sono tuttavia consapevole della fallibilità e dell’imperfezione della politica, più che disilluso, continuo ad essere un sognatore, e lotto perché i sogni si concretizzino. La scrittura come forma espressiva del pensiero ed il pensiero come strumento motore della scrittura mi inducono a raccontare le mie analisi personali, le critiche, le esaltazioni, le allucinazioni ed i miraggi che la vita mi infligge senza compassione e senza chiedere permesso. Se cade il mondo io non mi sposto, cerco invece, in un esercizio vano e disperato, di trattenerlo ancorato alla logica ed alla ragione, al sentimento ed all’amore, ma sono sempre più solo. Sostengo ed attuo la difesa degli animali, la loro tutela contro inutili sofferenze ed abusi. Sono figlio degli anni ’60 e ne porto addosso le emozioni e le pulsioni che la mia generazione ha ricevuto. Ho coscienza di far parte di un segmento storico, giudicato con impietosa severità da chi ci succede. La mia generazione ha prodotto contraddizioni morali, etiche, religiose e anche sociali, ma ha determinato la crescita del Paese. I miei J’accuse sono sassi gettati nel lago, lo so che qualcuno è sempre pronto ad accodarsi alla lotta, ne sono convinto!