Con città più calde è boom di ratti: studio fotografa ‘invasione’. Adnkronos – ultimora

(Adnkronos) – I topi conquisteranno il mondo? Se non fosse solo il protagonista leggendario di una favola, in questi tempi moderni il pifferaio magico sarebbe davvero sommerso di superlavoro. Sembra infatti che le popolazioni di ratti siano aumentate vertiginosamente nelle città con temperature elevate spinte in alto dal cambiamento climatico, o legate a isole di calore urbane. A rilevarlo – e a suggerire una connessione col climate change e con l’urbanizzazione – è uno studio pubblicato sulla rivista ‘Science Advances’ e rimbalzato sui media internazionali. Gli autori (prime firme ricercatori dell’University of Richmond) hanno esaminato i dati di reclami pubblici e ispezioni di 16 città in tutto il pianeta per stimare i trend nelle popolazioni di roditori. Risultato: il 69% di questi centri (11 su 16) hanno registrato aumenti significativi nel numero di ‘abitanti ratti’. Tra le realtà che rientrano in questo gruppo di città invase anche le statunitensi Washingotn Dc e New York, e l’europea Amsterdam nei Paesi Bassi. 

Ovviamente, si legge nell’abstract del lavoro, le città con popolazioni umane più dense e maggiore urbanizzazione hanno anche visto maggiori aumenti di ratti. Solo 3 città delle 16 esaminate hanno registrato cali: Tokyo, Louisville e New Orleans (che ha visto il calo maggiore). Le temperature più elevate e un maggior numero di persone che vivono nelle città potrebbero espandere i periodi di attività stagionale e la disponibilità di cibo per i ratti urbani, interpretano gli esperti. Insomma, anche l’urbanizzazione ha un suo peso.  

Le prove di segni attivi di ratti a New York City, per esempio, sono aumentate nelle aree con densità più elevate di unità residenziali e ristoranti. Anche Toronto, Oakland, Buffalo, Chicago, Boston, Kansas City e Cincinnati hanno sperimentato trend di ratti in aumento. Le uniche due realtà in cui non si rilevano trend significativi (in aumento o diminuzione) sono risultate Dallas e St. Louis. Considerate però le impennate registrate nella maggior parte delle realtà urbane messe sotto la lente, concludono, “le città dovranno integrare gli impatti biologici di queste variabili nelle future strategie di gestione”.  

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Pubblicato da Giorgio Consolandi

Giorgio Consolandi – Romano di nascita, apolide per istinto. Impegnato ideologicamente per il sociale, sento forte da sempre il dovere del perseguimento della giustezza e la difesa dei deboli. Contrasto con ogni mezzo i soprusi, sebbene consapevole che il concetto di società perfetta, rimarrà utopico. Ateo, perché rifiuto il concetto di creatore, pongo l’uomo al centro dell’universo e lo rendo responsabile delle sue scelte. Mi interesso di politica poiché credo sia necessaria una visione ampia di tutte le attività umane e della regolamentazione di esse, sono tuttavia consapevole della fallibilità e dell’imperfezione della politica, più che disilluso, continuo ad essere un sognatore, e lotto perché i sogni si concretizzino. La scrittura come forma espressiva del pensiero ed il pensiero come strumento motore della scrittura mi inducono a raccontare le mie analisi personali, le critiche, le esaltazioni, le allucinazioni ed i miraggi che la vita mi infligge senza compassione e senza chiedere permesso. Se cade il mondo io non mi sposto, cerco invece, in un esercizio vano e disperato, di trattenerlo ancorato alla logica ed alla ragione, al sentimento ed all’amore, ma sono sempre più solo. Sostengo ed attuo la difesa degli animali, la loro tutela contro inutili sofferenze ed abusi. Sono figlio degli anni ’60 e ne porto addosso le emozioni e le pulsioni che la mia generazione ha ricevuto. Ho coscienza di far parte di un segmento storico, giudicato con impietosa severità da chi ci succede. La mia generazione ha prodotto contraddizioni morali, etiche, religiose e anche sociali, ma ha determinato la crescita del Paese. I miei J’accuse sono sassi gettati nel lago, lo so che qualcuno è sempre pronto ad accodarsi alla lotta, ne sono convinto!