Concertone 1 maggio, tre rimpatriati per violenza sessuale. Adnkronos – ultimora

(Adnkronos) – Sono stati rimpatriati i tre cittadini stranieri, accusati di violenza sessuale di gruppo, durante il concerto del 1 maggio a Roma. La misura era stata richiesta dal ministro dell’Interno Matteo Piantedosi, nell’immediatezza del fatto.  

La straordinaria professionalità degli operatori della polizia di stato della questura di Roma e la collaborazione della vittima avevano consentito l’immediato arresto dei tre stranieri in mezzo di centinaia di migliaia di persone. Per i tre sono immediatamente scattate le verifiche dell’ufficio immigrazione, che ha proceduto ad annullare i percorsi di regolarizzazione. I giovani, infatti, erano entrati in Italia con una richiesta di permesso di soggiorno per motivi di studio. L’istruttoria immediatamente avviata si è conclusa con l’emissione del provvedimento di trattenimento del questore presso il Centro di accoglienza per immigrati (Cpr). A seguito della convalida del giudice, nel pomeriggio di oggi, sono stati espulsi con procedura immediata e rimpatriati. 

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Pubblicato da Giorgio Consolandi

Giorgio Consolandi – Romano di nascita, apolide per istinto. Impegnato ideologicamente per il sociale, sento forte da sempre il dovere del perseguimento della giustezza e la difesa dei deboli. Contrasto con ogni mezzo i soprusi, sebbene consapevole che il concetto di società perfetta, rimarrà utopico. Ateo, perché rifiuto il concetto di creatore, pongo l’uomo al centro dell’universo e lo rendo responsabile delle sue scelte. Mi interesso di politica poiché credo sia necessaria una visione ampia di tutte le attività umane e della regolamentazione di esse, sono tuttavia consapevole della fallibilità e dell’imperfezione della politica, più che disilluso, continuo ad essere un sognatore, e lotto perché i sogni si concretizzino. La scrittura come forma espressiva del pensiero ed il pensiero come strumento motore della scrittura mi inducono a raccontare le mie analisi personali, le critiche, le esaltazioni, le allucinazioni ed i miraggi che la vita mi infligge senza compassione e senza chiedere permesso. Se cade il mondo io non mi sposto, cerco invece, in un esercizio vano e disperato, di trattenerlo ancorato alla logica ed alla ragione, al sentimento ed all’amore, ma sono sempre più solo. Sostengo ed attuo la difesa degli animali, la loro tutela contro inutili sofferenze ed abusi. Sono figlio degli anni ’60 e ne porto addosso le emozioni e le pulsioni che la mia generazione ha ricevuto. Ho coscienza di far parte di un segmento storico, giudicato con impietosa severità da chi ci succede. La mia generazione ha prodotto contraddizioni morali, etiche, religiose e anche sociali, ma ha determinato la crescita del Paese. I miei J’accuse sono sassi gettati nel lago, lo so che qualcuno è sempre pronto ad accodarsi alla lotta, ne sono convinto!