Il “braccio di ferro” tra il premier Conte ed il leader di Italia viva Matteo Renzi è ormai al limite della tolleranza politica.
Meglio del calciomercato. L’ipotesi di uno “strappo” si fa sempre più strada, e nel momento che si trova l’accordo nella maggioranza, prosegue la corsa alla “campagna acquisti” di Italia viva, che nelle ultime ore ottiene due parlamentari in arrivo dal Pd.
Adesso il partito di Renzi conta 30 deputati e 18 senatori.
Da Italia viva arriva l’assenso al voto sulla fiducia ma anche il monito: “Chi forza a colpi di emendamento spacca la maggioranza”.
Il governo pone quindi la fiducia sul decreto Milleproroghe e resta aperto il dibattito in merito alla prescrizione.
Matteo Renzi dichiara: “Da Conte prova muscolare sulla giustizia” e i “senatori responsabili” intanto si attivano per concordare una linea da adottare in seno al governo.
Si scavalcano muri e si cambiano bandiere. Il senatore in quota al PD, Tommaso Cerno, e la deputata di Liberi e Uguali, Michela Rostan, passano a Italia viva.
Da voci di Italia viva arriva immediato il commento: “Ci davano per morti e invece…”. “Si aspettavano la fuga da Italia Viva e invece il partito di Renzi cresce”. Questo il commento da Iv sugli ultimi nuovi acquisti.
E c’è chi va giù duro. Non risparmia le critiche Giovanni Zannola, il consigliere capitolino del Pd e esponente dei democratici di Roma: “Il senatore Cerno che ha fatto la battaglia No Tav in dissenso dal gruppo Pd al Senato la scorsa estate, passa a Italia Viva che presenta tra due giorni con Renzi un piano shock sulle infrastrutture. Siamo alle comiche”.
La deputata Michela Rostan ha motivato il suo “cambio di casacca”, inviando venerdì 14 febbraio, una lunga nota al gruppo di Leu. Nel testo aveva annunciato “l’intenzione di lasciare il gruppo parlamentare di Liberi e uguali”. Aggiungendo: “Formalizzerò nelle prossime ore, nelle sedi istituzionali, tale scelta”.
Le cause di questa determinazione sono tutte spiegate nella nota: “…è nella difficoltà ormai manifesta di affrontare battaglie politiche che considero importanti, in totale solitudine. E’ successo di recente in due circostanze: una è l’impegno per consentire il rinnovo per i farmaci che combattono l’epatite C di restare nel Fondo per gli innovativi per qualche mese ancora dopo la scadenza prevista in aprile. Ho voluto in commissione una Indagine conoscitiva sul tema. Abbiamo tenuto decine di audizioni: si è sollevata unanime una voce. Malati, associazioni, medici ci hanno detto che siamo prossimi a debellare l’epatite C. Ma vanno rinnovati i farmaci innovativi, per almeno altri 6/12 mesi. Una scelta avversata per interessi economici dall’Aifa”.
La nota della Rostan prosegue spiegando e approfondendo: “Ho provato a far inserire tale rinnovo nel Milleproroghe, senza nulla di fatto. Né in sede governativa, nel decreto, né in Parlamento con emendamenti. Dal nostro Ministro della Salute, informato di tutto, è arrivato un parere contrario, evidentemente ispirato dall’Aifa”. “La seconda sconfitta, con le medesime modalità, è arrivata sulla legge per il contrasto alle violenze su medici e personale sanitario in servizio. Sono impegnata fin dall’inizio della legislatura per il riconoscimento a queste figure dello status di Pubblico Ufficiale. Lo chiedono loro stessi: l’Ordine, i sindacati. La mia proposta di legge in merito fu sottoscritta anche da Roberto Speranza. In commissione, quando l’ho tradotta in emendamento, dal Governo è arrivato parere contrario. E la maggioranza ha votato contro”.
Poi la deputata conclude la sua lettera scrivendo con un commento che evidenzia tutta la sua amarezza: “Francamente sono bocconi troppo amari da digerire, soprattutto perché arrivano da un comparto dove abbiamo una nostra significativa presenza politica che, per paradosso, invece di sostenerci nelle battaglie, ci viene contro”.
Facciamo il punto. Quali che siano i motivi che abbiano determinato gli ultimi passaggi a Italia viva, ad oggi il neo-partito renziano, segna +2 e incrementa la sua corsa al potere, la sua evidente volontà di arrivare ad essere “l’ago della bilancia”, nel prossimo futuro della politica.
L’azione dell’esecutivo di governo, saprà controbilanciare le sorti e riportare gli equilibri di stabilità numerica? I presupposti parrebbero esserci tutti e questo ci lascia ben sperare in una prosecuzione dell’attività di governo, capace di resistere ai tentativi di scossoni ad opera di Italia viva