Cosmi precisa, non voglio dire che bestemmiare sia normale

Il tecnico del Crotone, ha tenuto a puntualizzare la sua replica alla squalifica in seguito alle bestemmie.
Tanto clamore, ma non ho mai nemmeno pensato di considerare la bestemmia come una “cosa normale”.

Era stato squalificato dopo la partita Crotone-Torino perché nell’intervallo tra il primo ed il secondo tempo aveva usato un’espressione blasfema. Poi le sue rimostranze avevano resa ancora più ambigua la vicenda… La pezza era peggio dello strappo.

Le sue dichiarazioni sul concetto di blasfemia, avevano alzato infatti più polvere della bestemmia stessa. Così Serse Cosmi, sfruttando i canali ufficiali del club rossoblu, ha creduta opportuna una precisazione.

Scrive Cosmi: La mia era una riflessione in generale, auspicavo solo che si avesse la serenità di valutare con più attenzione eventuali frasi dette in momenti di tensione. Non ho mai pensato di sdoganare la blasfemia e far passare la bestemmia come una cosa normale e quello che ho dichiarato non voleva minimamente andare in quella direzione.
Infine conclude la sua rettifica a quanto dichiarato precedentemente dicendo di sperare di aver fugato ogni dubbio. Ma precisa anche che il suo auspicio è che non si proseguirà a strumentalizzare il suo pensiero.

Sarebbe forse bastato scusarsi e ammettere che era un momento concitato e chiudere li la pratica, magari esortando a evitare l’uso delle bestemmie. Quello ad essere risentito invece pare proprio lui.

Articolo pubblicato dall’autore in Informareh24.it

 

Pubblicato da Giorgio Consolandi

Giorgio Consolandi – Romano di nascita, apolide per istinto. Impegnato ideologicamente per il sociale, sento forte da sempre il dovere del perseguimento della giustezza e la difesa dei deboli. Contrasto con ogni mezzo i soprusi, sebbene consapevole che il concetto di società perfetta, rimarrà utopico. Ateo, perché rifiuto il concetto di creatore, pongo l’uomo al centro dell’universo e lo rendo responsabile delle sue scelte. Mi interesso di politica poiché credo sia necessaria una visione ampia di tutte le attività umane e della regolamentazione di esse, sono tuttavia consapevole della fallibilità e dell’imperfezione della politica, più che disilluso, continuo ad essere un sognatore, e lotto perché i sogni si concretizzino. La scrittura come forma espressiva del pensiero ed il pensiero come strumento motore della scrittura mi inducono a raccontare le mie analisi personali, le critiche, le esaltazioni, le allucinazioni ed i miraggi che la vita mi infligge senza compassione e senza chiedere permesso. Se cade il mondo io non mi sposto, cerco invece, in un esercizio vano e disperato, di trattenerlo ancorato alla logica ed alla ragione, al sentimento ed all’amore, ma sono sempre più solo. Sostengo ed attuo la difesa degli animali, la loro tutela contro inutili sofferenze ed abusi. Sono figlio degli anni ’60 e ne porto addosso le emozioni e le pulsioni che la mia generazione ha ricevuto. Ho coscienza di far parte di un segmento storico, giudicato con impietosa severità da chi ci succede. La mia generazione ha prodotto contraddizioni morali, etiche, religiose e anche sociali, ma ha determinato la crescita del Paese. I miei J’accuse sono sassi gettati nel lago, lo so che qualcuno è sempre pronto ad accodarsi alla lotta, ne sono convinto!

Cosmi precisa, non voglio dire che bestemmiare sia normale

Il tecnico del Crotone, ha tenuto a puntualizzare la sua replica alla squalifica in seguito alle bestemmie.
Tanto clamore, ma non ho mai nemmeno pensato di considerare la bestemmia come una “cosa normale”.

Era stato squalificato dopo la partita Crotone-Torino perché nell’intervallo tra il primo ed il secondo tempo aveva usato un’espressione blasfema. Poi le sue rimostranze avevano resa ancora più ambigua la vicenda… La pezza era stata peggio dello strappo.

Le sue dichiarazioni sul concetto di blasfemia, avevano alzato infatti più polvere della bestemmia stessa. Così Serse Cosmi, sfruttando i canali ufficiali del club rossoblu, ha creduta opportuna una precisazione.

Scrive Cosmi: La mia era una riflessione in generale, auspicavo solo che si avesse la serenità di valutare con più attenzione eventuali frasi dette in momenti di tensione. Non ho mai pensato di sdoganare la blasfemia e far passare la bestemmia come una cosa normale e quello che ho dichiarato non voleva minimamente andare in quella direzione.
Infine conclude la sua rettifica a quanto dichiarato precedentemente dicendo di sperare di aver fugato ogni dubbio. Ma precisa anche che il suo auspicio è che non si proseguirà a strumentalizzare il suo pensiero.

Sarebbe forse bastato scusarsi e ammettere che era un momento concitato e chiudere li la pratica, magari esortando a evitare l’uso delle bestemmie. Quello ad essere risentito invece pare proprio lui.