…Nel frattempo sta sparendo una generazione, la generazione di quelli che l’Italia e il resto del mondo, lo hanno creato rispettando la natura.
Rimangono le generazioni che il mondo lo hanno distrutto. Molti sono del parere che la natura si sia ribellata e sostengono che: dovevamo capire che avremmo dovuto fermarci!
Un mese circa, di stop alle attività umane che deteriorano il pianeta, e si respira aria pura, gli animali tornano, si scorgono uccellini, caprioli, lupi… E se ci si fa caso, si vedono pure più stelle.
Il blocco globale per la pandemia sta salvando le api, che tornano a ripopolare la terra. I fiori selvatici ricompaiono nelle città di tutto il mondo.
Probabilmente è questo il periodo nel quale riusciremo a fermare la graduale distruzione delle api. Le misure restrittive hanno ridotto sensibilmente il traffico e l’inquinamento, con la positiva conseguenza della ricomparsa dei fiori selvatici, che in qualche modo ha contribuito a ripristinare i delicati ecosistemi di piante urbane ed ha favorito il ritorno delle api.
Plantlife, la più grande organizzazione europea per la conservazione delle piante selvatiche, ha spiegato come il ciglio delle strade costituisca l’ultimo rifugio per molte specie di piante che sono state devastate dalla conversione delle praterie naturali in terreni agricoli e complessi residenziali.
Queste strette strisce di prati che costeggiano per lo più strade statali e moltissimi tratti extraurbani, riescono ad ospitare circa 700 specie di fiori selvatici.
Trevor Dines, il botanico di Plantlife ha illustrato come i consigli comunali abbiano adottato politiche eccessivamente drastiche, che tagliano ed estirpavano quelle che ritengono siano erbacce e fiori selvatici di nessuna utilità… Ora per l’effetto della crisi del Coronavirus, la “pulizia” delle strade dalle piante spontanee è stata tra i primi servizi ridotti o addirittura sospesi, così ecosistemi vegetali urbani hanno iniziato a riprendersi.
In alcuni Paesi, come in Inghilterra, le amministrazioni hanno incentivato il ripristino della biodiversità al bordo delle strade più trafficate. Purtroppo nel resto del mondo è invece stata la pandemia ad innescare questo processo di ripristino.
Un effetto positivo che resta tuttavia una magra consolazione al cospetto di un dramma epocale che malgrado questi “vantaggi” non ci impedirà di continuare a maledirne il suo avvento funesto sull’umanità.