Da Silva (Gilead): “Con sacituzumab govitecan celebriamo un doppio traguardo”. Adnkronos – ultimora

(Adnkronos) – “La nostra ambizione è rivoluzionare il percorso di cura delle malattie gravi. Tre anni fa siamo entrati nell’area dell’oncologia solida e con un innovativo farmaco-anticorpo coniugato”, sacituzumab govitecan, “abbiamo già aiutato a trattare circa 2 mila donne in Italia con tumore al seno metastatico triplo negativo (mTnbc). Oggi celebriamo due traguardi: la nuova indicazione per il tumore al seno metastatico Hr positivo e l’estensione dell’indicazione al tumore al seno triplo negativo”. Così Frederico da Silva, amministratore delegato di Gilead Sciences Italia, oggi a Milanoa, all’incontro con la stampa sulle indicazioni del farmaco-anticorpo coniugato (Adc). 

L’estensione all’uso del farmaco rappresenta per Gilead un risultato importante, frutto della “collaborazione tra mondo scientifico, istituzioni, azienda e associazioni di pazienti. Ci auguriamo – auspica da Silva – che queste terapie siano presto disponibili in tutte le Regioni perché i pazienti italiani possano beneficiarne”. Dopo questo importante doppio traguardo, il percorso nella ricerca clinica di Gilead in area oncologia solida “continuerà anche in futuro – conclude – Sono attivi 30 studi clinici a livello globale, 15 in Italia. Speriamo di arrivare al 2030 con 20 nuove potenziali indicazioni per il tumore al seno e altre tipologie di tumori solidi”. 

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Pubblicato da Giorgio Consolandi

Giorgio Consolandi – Romano di nascita, apolide per istinto. Impegnato ideologicamente per il sociale, sento forte da sempre il dovere del perseguimento della giustezza e la difesa dei deboli. Contrasto con ogni mezzo i soprusi, sebbene consapevole che il concetto di società perfetta, rimarrà utopico. Ateo, perché rifiuto il concetto di creatore, pongo l’uomo al centro dell’universo e lo rendo responsabile delle sue scelte. Mi interesso di politica poiché credo sia necessaria una visione ampia di tutte le attività umane e della regolamentazione di esse, sono tuttavia consapevole della fallibilità e dell’imperfezione della politica, più che disilluso, continuo ad essere un sognatore, e lotto perché i sogni si concretizzino. La scrittura come forma espressiva del pensiero ed il pensiero come strumento motore della scrittura mi inducono a raccontare le mie analisi personali, le critiche, le esaltazioni, le allucinazioni ed i miraggi che la vita mi infligge senza compassione e senza chiedere permesso. Se cade il mondo io non mi sposto, cerco invece, in un esercizio vano e disperato, di trattenerlo ancorato alla logica ed alla ragione, al sentimento ed all’amore, ma sono sempre più solo. Sostengo ed attuo la difesa degli animali, la loro tutela contro inutili sofferenze ed abusi. Sono figlio degli anni ’60 e ne porto addosso le emozioni e le pulsioni che la mia generazione ha ricevuto. Ho coscienza di far parte di un segmento storico, giudicato con impietosa severità da chi ci succede. La mia generazione ha prodotto contraddizioni morali, etiche, religiose e anche sociali, ma ha determinato la crescita del Paese. I miei J’accuse sono sassi gettati nel lago, lo so che qualcuno è sempre pronto ad accodarsi alla lotta, ne sono convinto!