Diego Dedura-Palomero, chi è il primo 2008 a vincere una partita nel circuito Atp. Adnkronos – ultimora

(Adnkronos) –
Un 2008 nel tennis dei grandi. Oggi, martedì 15 aprile, Diego Dedura-Palomero ha scritto un pezzo di storia, diventando il primo del suo anno a giocare e vincere una partita del circuito Atp. Il giovane tennista tedesco ha superato il primo turno dell’Atp 500 di Monaco di Baviera, vincendo contro il canadese Denis Shapovalov, numero 29 del mondo, ritiratosi per infortunio dopo aver perso il primo set 7-6. Il baby ha esultato in maniera plateale, con festeggiamenti eccessivi in presenza di un avversario infortunato. L’atteggiamento del ragazzino è stato ampiamente stigmatizzato sui social da osservatori e appassionati: fuori luogo urlare come un ossesso mentre Shapovalov se ne va acciaccato. Ma chi è Dedura-Palomero?
 

 

Diego Dedura-Palomero è un tennista tedesco di appena 17 anni, nato il 12 marzo del 2008 a Berlino. Ha iniziato a giocare a tennis da giovanissimo, spinto da una famiglia con la passione per il tennis. Il padre, Cesar Palomero, e la madre, Rita Dedura, hanno giocato in passato e hanno sempre seguito il figlio sul campo, tanto che, al momento, entrambi sono i suoi allenatori. 

Dedura-Palomero è cresciuto nel mito di Nadal e ha sempre indicato la terra rossa come superficie preferita. Nel tempo ha perfezionato i suoi colpi, adattandoli a un gioco rapido e che punta a non dare punti di riferimento all’avversario. Il dritto è il colpo che predilige, mentre sta lavorando per perfezionare servizio e rovescio.  

Fuori dal campo coltiva una passione per lo sport trasversale, Diego segue il calcio e tifa Real Madrid, seppur quello che definisce il suo “talento speciale” sia un altro. Dedura-Palomero parla quattro lingue: tedesco, inglese, spagnolo e lituano. 

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Pubblicato da Giorgio Consolandi

Giorgio Consolandi – Romano di nascita, apolide per istinto. Impegnato ideologicamente per il sociale, sento forte da sempre il dovere del perseguimento della giustezza e la difesa dei deboli. Contrasto con ogni mezzo i soprusi, sebbene consapevole che il concetto di società perfetta, rimarrà utopico. Ateo, perché rifiuto il concetto di creatore, pongo l’uomo al centro dell’universo e lo rendo responsabile delle sue scelte. Mi interesso di politica poiché credo sia necessaria una visione ampia di tutte le attività umane e della regolamentazione di esse, sono tuttavia consapevole della fallibilità e dell’imperfezione della politica, più che disilluso, continuo ad essere un sognatore, e lotto perché i sogni si concretizzino. La scrittura come forma espressiva del pensiero ed il pensiero come strumento motore della scrittura mi inducono a raccontare le mie analisi personali, le critiche, le esaltazioni, le allucinazioni ed i miraggi che la vita mi infligge senza compassione e senza chiedere permesso. Se cade il mondo io non mi sposto, cerco invece, in un esercizio vano e disperato, di trattenerlo ancorato alla logica ed alla ragione, al sentimento ed all’amore, ma sono sempre più solo. Sostengo ed attuo la difesa degli animali, la loro tutela contro inutili sofferenze ed abusi. Sono figlio degli anni ’60 e ne porto addosso le emozioni e le pulsioni che la mia generazione ha ricevuto. Ho coscienza di far parte di un segmento storico, giudicato con impietosa severità da chi ci succede. La mia generazione ha prodotto contraddizioni morali, etiche, religiose e anche sociali, ma ha determinato la crescita del Paese. I miei J’accuse sono sassi gettati nel lago, lo so che qualcuno è sempre pronto ad accodarsi alla lotta, ne sono convinto!