Dipendente del Pd licenziata, aspetta 2 anni Tfr

Licenziata dal Pd attende liquidazione da due anni

Jlenia Sardano, una dipendente amministrativa della Federazione provinciale del Pd di Cosenza e il 31 dicembre 2022 è stata licenziata dopo 15 anni per riduzione di personale. Una vicenda ordinaria, proprio come ne accadono tantissime quotidianamente. Solo che da due anni la ex dipendente aspetta ancora il Tfr e lo stipendio, un totale di 14mila euro, che non arriva nelle tasche della lavoratrice.

Licenziata dal Pd attende liquidazione da due anniLa donna dopo il licenziamento ha beneficiato del periodo di Naspi (disoccupazione) 699 euro poi ridotti a 597. Poi, grazie alla Cgil, il 30 marzo 2023 ha incaricato l’avvocato Marco Oliverio di perorare la sua causa. Il legale ha ottenuto dal tribunale un’ingiunzione, il Partito democratico deve a Sardano ancora 12 mila euro, poiché ne ha già avuto riconosciuti ed erogati 2.500.

Chiede aiuto a Elly Schlein

La donna, madre di una bambina piccola decide quindi di scrivere alla segretaria Elly Schlein, chiedendole di intervenire, ma non riceve alcuna risposta. Al contrario, il Pd prova a fare ricorso, ma il tribunale il 2 febbraio 2024 ribadisce le ragioni di Jlenia Sardano confermando che il partito debba versare la somma alla ex dipendente.

Ad oggi non è successo nulla

Dopo tre mesi dalla sentenza del tribunale, nulla è cambiato e Jlenia continua ad aspettare che le arrivi quanto di diritto dopo essere stata licenziata dal Pd. Il legale Oliverio ha commentato: “siamo stati costretti al pignoramento della tesoreria presso terzi. L’ho notificato a tutti: gruppo regionale, Camera, Senato, Nazareno. Devono farsene carico, anche per una questione umana”. L’avvocato ha poi sottolineato: “Diciamo di voler tutelare i lavoratori e poi lasciamo per strada una dei nostri. Non paghiamo quanto le spetta e addirittura facciamo opposizione (legale)”.

La signora Jlenia Sardano, parlando di Elly Schlein, in uno sfogo aveva detto: “Quando la vedo in tv, resto basita. Mai avrei immaginato che il partito dei lavoratori possa lasciare sola una madre con una bambina piccola. Aspetto quei soldi da due anni, come si possono ignorare i diritti di una persona che ha dedicato la vita al Pd?”.

Eppur si Muove!

Volendo scomodare Galileo Galilei, viene da citare la sua frase pronunciata al tribunale dell’inquisizione, poiché qualcosa finalmente si è mossa! Il Nazareno ha convocato Jlenia, per domani, 23 maggio per erogarle il dovuto con tanto di scuse.

La dipendente licenziata dal Pd finalmente soddisfatta

Tutto concluso quindi, ma non certo nel migliore dei modi, resta l’amarezza di aver subito un’ingiustizia proprio “da chi non te lo aspetti”. Una vicenda che ha dovuto coinvolgere legali e tribunali per scrivere la parola “fine” ad un semplice atto di diritto del lavoratore.

Foto di Jlenia Sardano tratta dal suo profilo Facebook

Pubblicato da Giorgio Consolandi

Giorgio Consolandi – Romano di nascita, apolide per istinto. Impegnato ideologicamente per il sociale, sento forte da sempre il dovere del perseguimento della giustezza e la difesa dei deboli. Contrasto con ogni mezzo i soprusi, sebbene consapevole che il concetto di società perfetta, rimarrà utopico. Ateo, perché rifiuto il concetto di creatore, pongo l’uomo al centro dell’universo e lo rendo responsabile delle sue scelte. Mi interesso di politica poiché credo sia necessaria una visione ampia di tutte le attività umane e della regolamentazione di esse, sono tuttavia consapevole della fallibilità e dell’imperfezione della politica, più che disilluso, continuo ad essere un sognatore, e lotto perché i sogni si concretizzino. La scrittura come forma espressiva del pensiero ed il pensiero come strumento motore della scrittura mi inducono a raccontare le mie analisi personali, le critiche, le esaltazioni, le allucinazioni ed i miraggi che la vita mi infligge senza compassione e senza chiedere permesso. Se cade il mondo io non mi sposto, cerco invece, in un esercizio vano e disperato, di trattenerlo ancorato alla logica ed alla ragione, al sentimento ed all’amore, ma sono sempre più solo. Sostengo ed attuo la difesa degli animali, la loro tutela contro inutili sofferenze ed abusi. Sono figlio degli anni ’60 e ne porto addosso le emozioni e le pulsioni che la mia generazione ha ricevuto. Ho coscienza di far parte di un segmento storico, giudicato con impietosa severità da chi ci succede. La mia generazione ha prodotto contraddizioni morali, etiche, religiose e anche sociali, ma ha determinato la crescita del Paese. I miei J’accuse sono sassi gettati nel lago, lo so che qualcuno è sempre pronto ad accodarsi alla lotta, ne sono convinto!