Di primo acchito può sembrare un’idea pazzesca quella di schedare i cani col DNA e poi risalire ai proprietari grazie all’analisi delle feci per “castigarli” con una multa salata. Una soluzione piuttosto macchinosa e sicuramente che fa sorridere. Bisogna pensare però che il problema delle deiezioni dei cani lasciate dai proprietari incuranti su stradine e marciapiedi, non è solo un problema di civismo ed educazione. Questa “pratica” infatti, deturpa le città e comunque (la rimozione) ha un costo per i Comuni.
A mali estremi
L’amministrazione di Beziers, una località del sud della Francia, non lontana da Montpellier, parrebbe intenzionata ad applicare questa soluzione alla piaga della maleducazione dei proprietari di cani. Chiunque possegga un cane dovrà quindi fornire al Comune un campione di saliva di “Fido” dal quale poi sarà ricavato il DNA, affinché il cane possa essere schedato e si possa risalire a lui dall’eventuale cacca lasciata in terra.
Uno scherzo radiofonico
L’annuncio del sindaco di Beziers, Robert Ménard, ha evocato in alcuni lo scherzo radiofonico che RDS fa agli ascoltatori. Nel siparietto comico, Rossella Brescia nei panni di una improbabile dottoressa Lassie, dai microfoni della radio chiama l’ignara vittima. Quindi la informa che grazie al DNA sono risaliti a lei e le comunicano che ci sarà una multa… Naturalmente lo scherzo finisce con le risate di tutti e con il parente o l’amico della vittima (il gancio) che si rivela al povero padrone di cane preso di mira. Un meccanismo che punta sulla sorpresa e sulla velocità, che non concede alla povera vittima di realizzare che qualcosa non torna…
La realtà
Il sindaco Ménard invece non scherza e anzi era già dal 2016 che aveva provato ad introdurre questa soluzione, perché, aveva spiegato: “il Comune si trova a dover raccogliere oltre mille cacche al mese”. E’ ovvio che si tratti di un lavoro che implica costi e tempi aggiuntivi e comunque questo fenomeno, dovuto alla maleducazione di alcuni, reca degrado a tutta la comunità. Il primo cittadino ha inoltre già fatto sapere che l’eventuale multa da comminare agli indisciplinati dovrebbe essere di un importo intorno ai 100 euro. Meglio quindi attrezzarsi con le apposite bustine ed armarsi di guanti per la raccolta…
Sistema già attivo altrove, anche in Italia
La schedatura del cane grazie al DNA non sarebbe tuttavia un sistema nuovo adottato dalle amministrazioni. C’è qualcosa di molto simile attivo in Inghilterra e in alcune località della Spagna e, tanto per fare i numeri, nella città di Malaga ad esempio, dopo la schedatura, le deiezioni abbandonate sarebbero diminuite. In Italia, a Malnate, una cittadina in provincia di Varese, il sistema della raccolta del DNA ha dato i suoi frutti e sono stati identificati e sanzionati i proprietari distratti. Sempre nel nostro Paese questo progetto sarebbe in fase di studio nel Comune di Genova e nella provincia autonoma di Bolzano, la soluzione sarà attuata dal 2024.
Foto: kodami.it