Draghi: nessuno tocchi Speranza. Riaperture non ci saranno dietrofront

Torna la zona gialla dal 26 aprile. Riaperture delle scuole e lezioni in presenza per zone gialla e arancione. Mario Draghi in conferenza stampa annuncia queste novità decise in “cabina di regia”.

“Dal 26 aprile il governo anticipa l’introduzione della zona gialla, con precedenza alle attività all’aperto, quindi alla ristorazione a pranzo e a cena, e alle scuole. Tutte le scuole riaprono in presenza in zona gialla e arancione. In zona rossa ci sono modalità per suddividere tra didattica in presenza e didattica a distanza”. Il presidente del Consiglio, con queste parole ha reso pubbliche le decisioni del governo in merito alle riaperture graduali. Decisioni che in effetti erano state anticipate da più “canali”.

“Noi abbiamo preso un rischio ragionato. La probabilità che si debba tornare indietro è molto bassa”. Ha ribadito il premier, aggiungendo: “sempre che i comportamenti verranno osservati”.
Poi rispondendo alle domande sulle tensioni nell’esecutivo e sulle critiche avanzate verso il ministro della Salute, Roberto Speranza, ha detto: “Le critiche al ministro Speranza dovevano trovar pace sin dall’inizio, non erano né fondate né giustificate. Lo stimo, l’ho voluto io nel governo”.

Articolo pubblicato dall’autore in informareh24.it

Pubblicato da Giorgio Consolandi

Giorgio Consolandi – Romano di nascita, apolide per istinto. Impegnato ideologicamente per il sociale, sento forte da sempre il dovere del perseguimento della giustezza e la difesa dei deboli. Contrasto con ogni mezzo i soprusi, sebbene consapevole che il concetto di società perfetta, rimarrà utopico. Ateo, perché rifiuto il concetto di creatore, pongo l’uomo al centro dell’universo e lo rendo responsabile delle sue scelte. Mi interesso di politica poiché credo sia necessaria una visione ampia di tutte le attività umane e della regolamentazione di esse, sono tuttavia consapevole della fallibilità e dell’imperfezione della politica, più che disilluso, continuo ad essere un sognatore, e lotto perché i sogni si concretizzino. La scrittura come forma espressiva del pensiero ed il pensiero come strumento motore della scrittura mi inducono a raccontare le mie analisi personali, le critiche, le esaltazioni, le allucinazioni ed i miraggi che la vita mi infligge senza compassione e senza chiedere permesso. Se cade il mondo io non mi sposto, cerco invece, in un esercizio vano e disperato, di trattenerlo ancorato alla logica ed alla ragione, al sentimento ed all’amore, ma sono sempre più solo. Sostengo ed attuo la difesa degli animali, la loro tutela contro inutili sofferenze ed abusi. Sono figlio degli anni ’60 e ne porto addosso le emozioni e le pulsioni che la mia generazione ha ricevuto. Ho coscienza di far parte di un segmento storico, giudicato con impietosa severità da chi ci succede. La mia generazione ha prodotto contraddizioni morali, etiche, religiose e anche sociali, ma ha determinato la crescita del Paese. I miei J’accuse sono sassi gettati nel lago, lo so che qualcuno è sempre pronto ad accodarsi alla lotta, ne sono convinto!

Draghi: nessuno tocchi Speranza. Riaperture non ci saranno dietrofront

Torna la zona gialla dal 26 aprile. Riaperture delle scuole e lezioni in presenza per zone gialla e arancione. Mario Draghi in conferenza stampa annuncia queste novità decise in “cabina di regia”.

“Dal 26 aprile il governo anticipa l’introduzione della zona gialla, con precedenza alle attività all’aperto, quindi alla ristorazione a pranzo e a cena, e alle scuole. Tutte le scuole riaprono in presenza in zona gialla e arancione. In zona rossa ci sono modalità per suddividere tra didattica in presenza e didattica a distanza”. Il presidente del Consiglio, con queste parole ha reso pubbliche le decisioni del governo in merito alle riaperture graduali. Decisioni che in effetti erano state anticipate da più “canali”.

“Noi abbiamo preso un rischio ragionato. La probabilità che si debba tornare indietro è molto bassa”. Ha ribadito il premier, aggiungendo: “sempre che i comportamenti verranno osservati”.
Poi rispondendo alle domande sulle tensioni nell’esecutivo e sulle critiche avanzate verso il ministro della Salute, Roberto Speranza, ha detto: “Le critiche al ministro Speranza dovevano trovar pace sin dall’inizio, non erano né fondate né giustificate. Lo stimo, l’ho voluto io nel governo”.