E’ morto Gianni Vasino, il volto storico di ’90° minuto’ aveva 88 anni. Adnkronos – ultimora

(Adnkronos) – E’ morto Gianni Vasino, il giornalista aveva 88 anni. Vasino, volto storico del tradizionale programma ’90° minuto’ condotto da Paolo Valenti, si è spento a Genova all’età di 88 anni. 

Era nato a Serravalle, nel ferrarese, il 5 novembre 1936, ma era cresciuto a Sanremo. Gli inizi nei giornali locali, si legge sul sito della Tgr Rai Regionale Liguria, fino al concorso in Rai nel 1968. Il ‘genovese’ di Novantesimo minuto, così lo chiamava Paolo Valenti, che nel gruppone dei celebri inviati sul campo per ’90° minuto’, gli indicò di seguire le squadre lombarde. Lavorò per il Tg2, dove inventò e si curò una delle prime trasmissioni dedicate alla disabilità, si intitolava ‘Come noi’. Si è dedicato anche alla scrittura. Il suo ultimo libro, autobiografico, è ‘Da 90º minuto alle Olimpiadi, cronache di 30 anni di sport’. E sul profilo ‘X’ il Genoa Cfc viene espresso dolore e vicinanza alla famiglia del giornalista.  

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Pubblicato da Giorgio Consolandi

Giorgio Consolandi – Romano di nascita, apolide per istinto. Impegnato ideologicamente per il sociale, sento forte da sempre il dovere del perseguimento della giustezza e la difesa dei deboli. Contrasto con ogni mezzo i soprusi, sebbene consapevole che il concetto di società perfetta, rimarrà utopico. Ateo, perché rifiuto il concetto di creatore, pongo l’uomo al centro dell’universo e lo rendo responsabile delle sue scelte. Mi interesso di politica poiché credo sia necessaria una visione ampia di tutte le attività umane e della regolamentazione di esse, sono tuttavia consapevole della fallibilità e dell’imperfezione della politica, più che disilluso, continuo ad essere un sognatore, e lotto perché i sogni si concretizzino. La scrittura come forma espressiva del pensiero ed il pensiero come strumento motore della scrittura mi inducono a raccontare le mie analisi personali, le critiche, le esaltazioni, le allucinazioni ed i miraggi che la vita mi infligge senza compassione e senza chiedere permesso. Se cade il mondo io non mi sposto, cerco invece, in un esercizio vano e disperato, di trattenerlo ancorato alla logica ed alla ragione, al sentimento ed all’amore, ma sono sempre più solo. Sostengo ed attuo la difesa degli animali, la loro tutela contro inutili sofferenze ed abusi. Sono figlio degli anni ’60 e ne porto addosso le emozioni e le pulsioni che la mia generazione ha ricevuto. Ho coscienza di far parte di un segmento storico, giudicato con impietosa severità da chi ci succede. La mia generazione ha prodotto contraddizioni morali, etiche, religiose e anche sociali, ma ha determinato la crescita del Paese. I miei J’accuse sono sassi gettati nel lago, lo so che qualcuno è sempre pronto ad accodarsi alla lotta, ne sono convinto!