E poi abbiamo i disobbedienti, quelli “furbi”, che reagiscono spavaldi

Un uomo, un italiano di 49 anni è stato fermato nel centro di Pontedera (Pisa) dagli agenti di una volante per il controllo relativo alle disposizioni del decreto “Tutti a casa”. Il decreto emanato dallo Stato, per il contenimento del contagio da Coronavirus, che non impedisce ai cittadini la circolazione ma ne prevede una giusta causa da certificare.

 

L’uomo, originario di Calcinara, nella provincia di Pisa, non ha gradito il controllo e come si legge sulla nota del commissariato di Pontedera: “ha reagito ai controlli tossendo ripetutamente e volontariamente in faccia agli agenti”.

Il “cittadino modello” è stato naturalmente accompagnato in caserma, dove gli è stata formalizzata la denuncia per oltraggio a pubblico ufficiale e inosservanza di un provvedimento delle Autorità. Si configurerebbe inoltre, il reato di Attentato alla salute pubblica.

Ecco il modo peggiore per dimostrare che in fondo, se la quasi totalità degli italiani si adoperano per collaborare e si stringono tutti nella lotta contro il contagio, una testa di cazzo si trova sempre, a volerla cercare. Viene da pensare alla vergogna e all’imbarazzo  dei parenti e dei famigliari di questo “signore”, una volta che il suo nome dovesse salire agli onori della cronaca…

Pubblicato da Giorgio Consolandi

Giorgio Consolandi – Romano di nascita, apolide per istinto. Impegnato ideologicamente per il sociale, sento forte da sempre il dovere del perseguimento della giustezza e la difesa dei deboli. Contrasto con ogni mezzo i soprusi, sebbene consapevole che il concetto di società perfetta, rimarrà utopico. Ateo, perché rifiuto il concetto di creatore, pongo l’uomo al centro dell’universo e lo rendo responsabile delle sue scelte. Mi interesso di politica poiché credo sia necessaria una visione ampia di tutte le attività umane e della regolamentazione di esse, sono tuttavia consapevole della fallibilità e dell’imperfezione della politica, più che disilluso, continuo ad essere un sognatore, e lotto perché i sogni si concretizzino. La scrittura come forma espressiva del pensiero ed il pensiero come strumento motore della scrittura mi inducono a raccontare le mie analisi personali, le critiche, le esaltazioni, le allucinazioni ed i miraggi che la vita mi infligge senza compassione e senza chiedere permesso. Se cade il mondo io non mi sposto, cerco invece, in un esercizio vano e disperato, di trattenerlo ancorato alla logica ed alla ragione, al sentimento ed all’amore, ma sono sempre più solo. Sostengo ed attuo la difesa degli animali, la loro tutela contro inutili sofferenze ed abusi. Sono figlio degli anni ’60 e ne porto addosso le emozioni e le pulsioni che la mia generazione ha ricevuto. Ho coscienza di far parte di un segmento storico, giudicato con impietosa severità da chi ci succede. La mia generazione ha prodotto contraddizioni morali, etiche, religiose e anche sociali, ma ha determinato la crescita del Paese. I miei J’accuse sono sassi gettati nel lago, lo so che qualcuno è sempre pronto ad accodarsi alla lotta, ne sono convinto!