Arrestato a Napoli Il giornalista Emilio Fede con l’accusa di evasione. Lo stesso giornalista ha dichiarato che l’arresto è avvenuto durante una cena con la moglie, Diana De Feo, in un ristorante del lungomare. La coppia era li per festeggiare l’89esimo compleanno (che ricorre domani, 24 giugno) di Emilio Fede.
La richiesta del magistrato e stata consegnata all’ex direttore del Tg4 dai Carabinieri, nella stessa, Fede viene indicato latitante per evasione poiché non ha atteso l’autorizzazione del giudice del tribunale di sorveglianza e, scaduti i 7 mesi di domiciliari, si sarebbe messo in viaggio verso Napoli dopo aver informato i carabinieri di Segrate (Milano).
Al giornalista restano ancora altri 4 anni di servizi sociali, per il completamento della pena.
Aveva in programma di rientrare a Milano giovedì. Al momento si trova nel suo albergo, nell’attesa della decisione del giudice che sarà presa nella mattinata.
Emilio fede ha inoltre dichiarato di “essere terrorizzato”. “Mi viene contestato – ha aggiunto – di essere partito da Milano quando non c’era ancora la firma sui servizi sociali, è stato un arresto davanti a tutti”. Poi il giornalista ha proseguito nel suo “sfogo” dicendo di essere chiuso in una camera d’albergo senza nemmeno poter uscire o semplicemente affacciarsi alla finestra, aggiungendo che la sua è una condizione particolare, fuori da ogni logica: “Ho compiuto 89 anni, sono malato, sono stato operato alle vertebre e non posso camminare da solo, devo essere accompagnato e con il bastone….”.
Ha parlato anche dei dettagli della vicenda raccontato che sono intervenuti sei carabinieri in borghese che gli hanno formulato l’arrestato: “Devo dire che solo la loro gentilezza ha evitato il peggio. Si sono presentati un capitano dei carabinieri, peraltro gentilissimo, con tre militari, come fossi il peggiore dei delinquenti. Poi sono stato interrogato nella hall dell’hotel dove alloggiavo per ore e ore”.
Appare evidente il disappunto di Emilio Fede, anche se va detto che non è vittima di un’ingiustizia, ma semplicemente dell’applicazione della legge, e per quanto possa essere seccato, avrebbe potuto applicare le regole preventivamente, piuttosto che agire d’impulso. Un capriccio quindi che sta costando caro all’ex magiore sponsor di Berlusconi, ma siamo sicuri che supererà anche questo…