Fabrizio Frizzi, Carlo Conti ricorda il suo amico nel giorno del compleanno. Adnkronos – ultimora

(Adnkronos) –  Fabrizio Frizzi oggi, mercoledì 5 febbraio, avrebbe compiuto 67 anni. Il volto tanto amato della televisione italiana, scomparso nel 2018 a causa di un’emorragia cerebrale, rimane un ricordo vivo tra gli amici e i colleghi più stretti. Tra questi c’è il conduttore e grande amico Carlo Conti. 

 

“Oggi compleanno di Fabrizio”, ha scritto il conduttore e direttore artistico del Festival di Sanremo 2025, a corredo di uno scatto di vecchia data che ritrae i due grandi amici felici e sorridenti. Proprio recentemente Conti, in collegamento a Domenica In, ha espresso il rammarico di non poter avere Fabrizio Frizzi accanto durante la sua conduzione della kermesse canora. “Ci sarebbe stato sicuramente anche Fabrizio quest’anno, ma nel nostro lavoro non conta quanti Sanremo hai fatto ma l’affetto del pubblico, e Fabrizio l’ha ricevuto. E questo credo che valga di più di tanti Sanremo”, aveva dichiarato il conduttore.  

 

 

Anche Antonella Clerici, che sarà al fianco di Carlo Conti come co-conduttrice nella prima serata del Festival, ha ricordato oggi Fabrizio Frizzi: “Continuerò a ricordarlo per sempre, non solo oggi, perché penso che per una persona che ha lavorato nel mondo dello spettacolo essere ricordato è la cosa più bella che ci sia”, ha detto la conduttrice a ‘È sempre Mezzogiorno’ su Rai 1. 

 

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Pubblicato da Giorgio Consolandi

Giorgio Consolandi – Romano di nascita, apolide per istinto. Impegnato ideologicamente per il sociale, sento forte da sempre il dovere del perseguimento della giustezza e la difesa dei deboli. Contrasto con ogni mezzo i soprusi, sebbene consapevole che il concetto di società perfetta, rimarrà utopico. Ateo, perché rifiuto il concetto di creatore, pongo l’uomo al centro dell’universo e lo rendo responsabile delle sue scelte. Mi interesso di politica poiché credo sia necessaria una visione ampia di tutte le attività umane e della regolamentazione di esse, sono tuttavia consapevole della fallibilità e dell’imperfezione della politica, più che disilluso, continuo ad essere un sognatore, e lotto perché i sogni si concretizzino. La scrittura come forma espressiva del pensiero ed il pensiero come strumento motore della scrittura mi inducono a raccontare le mie analisi personali, le critiche, le esaltazioni, le allucinazioni ed i miraggi che la vita mi infligge senza compassione e senza chiedere permesso. Se cade il mondo io non mi sposto, cerco invece, in un esercizio vano e disperato, di trattenerlo ancorato alla logica ed alla ragione, al sentimento ed all’amore, ma sono sempre più solo. Sostengo ed attuo la difesa degli animali, la loro tutela contro inutili sofferenze ed abusi. Sono figlio degli anni ’60 e ne porto addosso le emozioni e le pulsioni che la mia generazione ha ricevuto. Ho coscienza di far parte di un segmento storico, giudicato con impietosa severità da chi ci succede. La mia generazione ha prodotto contraddizioni morali, etiche, religiose e anche sociali, ma ha determinato la crescita del Paese. I miei J’accuse sono sassi gettati nel lago, lo so che qualcuno è sempre pronto ad accodarsi alla lotta, ne sono convinto!