Festa in strada di Briatore dopo la multa del Comune di Roma

La festa in strada del Crazy pizza di Briatore dopo la multa del Comune di Roma

Continuano le polemiche tra Briatore e il Comune di Roma in seguito alla multa al suo Crazy Pizza per le decorazioni sui muri intorno alle vetrine del suo locale. E l’imprenditore, grazie ad una festa in strada, continua a far parlare di sé. Dopo la sanzione aveva detto: “La camorra e la spazzatura vanno bene, i miei fiori no”. Come a voler dire che invece di pensare ai problemi più gravi, il Comune se la prende con lui che lavora… Aveva poi aggiunto: “Abbiamo capito qual è il problema del Municipio di Roma: i fiori del Crazy Pizza in via Veneto, che fanno parte della nostra immagine e che abbiamo dappertutto. Ma a Roma non vanno bene…”

La festa in strada del Crazy pizza di Briatore dopo la multa del Comune di RomaIeri, 6 ottobre, Flavio Briatore ha organizzato una festa in strada fuori del suo locale in via Veneto. Uno spettacolo dei suoi pizzaioli che fanno volteggiare pizze, fiori secchi e tranci di pizza in regalo ai passanti. Poi nella serata un breve video di questa festa estemporanea è stato pubblicato sulle pagine social di Briatore che ha commentato sinteticamente: “Roma ha risposto al nostro invito”.

Non c’è stato in verità nessun invito, la cosa è sembrata essere nata improvvisamente, anche se è ovvio che c’è stata una preparazione ben organizzata. Una provocazione? Nessuno può affermarlo, da Briatore o il suo staff nessuno fa cenno ad una eventuale “risposta” che si è voluta far arrivare al Comune della Capitale. I passanti sono rimasti comunque soddisfatti della piccola festa in strada del locale di Briatore e hanno goduto di un assaggio gratuito della tanto cara pizza.

Foto tratte dal web

Pubblicato da Giorgio Consolandi

Giorgio Consolandi – Romano di nascita, apolide per istinto. Impegnato ideologicamente per il sociale, sento forte da sempre il dovere del perseguimento della giustezza e la difesa dei deboli. Contrasto con ogni mezzo i soprusi, sebbene consapevole che il concetto di società perfetta, rimarrà utopico. Ateo, perché rifiuto il concetto di creatore, pongo l’uomo al centro dell’universo e lo rendo responsabile delle sue scelte. Mi interesso di politica poiché credo sia necessaria una visione ampia di tutte le attività umane e della regolamentazione di esse, sono tuttavia consapevole della fallibilità e dell’imperfezione della politica, più che disilluso, continuo ad essere un sognatore, e lotto perché i sogni si concretizzino. La scrittura come forma espressiva del pensiero ed il pensiero come strumento motore della scrittura mi inducono a raccontare le mie analisi personali, le critiche, le esaltazioni, le allucinazioni ed i miraggi che la vita mi infligge senza compassione e senza chiedere permesso. Se cade il mondo io non mi sposto, cerco invece, in un esercizio vano e disperato, di trattenerlo ancorato alla logica ed alla ragione, al sentimento ed all’amore, ma sono sempre più solo. Sostengo ed attuo la difesa degli animali, la loro tutela contro inutili sofferenze ed abusi. Sono figlio degli anni ’60 e ne porto addosso le emozioni e le pulsioni che la mia generazione ha ricevuto. Ho coscienza di far parte di un segmento storico, giudicato con impietosa severità da chi ci succede. La mia generazione ha prodotto contraddizioni morali, etiche, religiose e anche sociali, ma ha determinato la crescita del Paese. I miei J’accuse sono sassi gettati nel lago, lo so che qualcuno è sempre pronto ad accodarsi alla lotta, ne sono convinto!