Figc, Gravina rieletto presidente: rimarrà alla guida della Federazione fino al 2028. Adnkronos – ultimora

(Adnkronos) – Gabriele Gravina è stato rieletto presidente della Figc per il prossimo quadriennio olimpico. Gravina ha ottenuto 481,084 voti pari al 98,7%. 6,416 le schede bianche e inizierà ora il suo terzo mandato da presidente della Federcalcio, guidando la Federazione fino al 2028.  

 

“Grazie davvero il vostro sostegno di una dimensione di grande responsabilità, è un grande onore e un grande orgoglio, ora non ci resta che trasformarlo in una premessa di vittoria. Dobbiamo continuare il nostro percorso, centrare tutti obbiettivi che il calcio ha veramente bisogno”, ha detto Gabriele Gravina, rieletto presidente della Figc per il prossimo quadriennio. “Chiudo con una citazione, perché Ernie Ford ha detto che: ‘mettersi insieme è un inizio, rimanere insieme è un progresso e lavorare insieme è un successo”. 

 

“Quando un candidato è unico vuol dire che sono tutti contenti. E la Fifa è contenta? La Fifa è contenta sempre, a prescindere. Con Gabriele ci conosciamo dal secolo scorso, dunque un po’ di tempo”. Lo ha detto il presidente della Fifa, Gianni Infantino, lasciando l’Assemblea della Figc, dove Gabriele Gravina è stato rieletto presidente della Figc. 

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Pubblicato da Giorgio Consolandi

Giorgio Consolandi – Romano di nascita, apolide per istinto. Impegnato ideologicamente per il sociale, sento forte da sempre il dovere del perseguimento della giustezza e la difesa dei deboli. Contrasto con ogni mezzo i soprusi, sebbene consapevole che il concetto di società perfetta, rimarrà utopico. Ateo, perché rifiuto il concetto di creatore, pongo l’uomo al centro dell’universo e lo rendo responsabile delle sue scelte. Mi interesso di politica poiché credo sia necessaria una visione ampia di tutte le attività umane e della regolamentazione di esse, sono tuttavia consapevole della fallibilità e dell’imperfezione della politica, più che disilluso, continuo ad essere un sognatore, e lotto perché i sogni si concretizzino. La scrittura come forma espressiva del pensiero ed il pensiero come strumento motore della scrittura mi inducono a raccontare le mie analisi personali, le critiche, le esaltazioni, le allucinazioni ed i miraggi che la vita mi infligge senza compassione e senza chiedere permesso. Se cade il mondo io non mi sposto, cerco invece, in un esercizio vano e disperato, di trattenerlo ancorato alla logica ed alla ragione, al sentimento ed all’amore, ma sono sempre più solo. Sostengo ed attuo la difesa degli animali, la loro tutela contro inutili sofferenze ed abusi. Sono figlio degli anni ’60 e ne porto addosso le emozioni e le pulsioni che la mia generazione ha ricevuto. Ho coscienza di far parte di un segmento storico, giudicato con impietosa severità da chi ci succede. La mia generazione ha prodotto contraddizioni morali, etiche, religiose e anche sociali, ma ha determinato la crescita del Paese. I miei J’accuse sono sassi gettati nel lago, lo so che qualcuno è sempre pronto ad accodarsi alla lotta, ne sono convinto!