Francia, carceri in rivolta contro stretta narcotraffico: mezzi incendiati e spari. Adnkronos – ultimora

(Adnkronos) – Rivolta in diversi carceri francesi, tra cui i penitenziari di Aix-en-Provence, Marsiglia e Tolone. Registrati incendi di mezzi e spari di armi automatiche. Lo ha reso noto l’entourage del ministro della Giustizia francese, Gérald Darmanin. Il ministro è atteso nel pomeriggio nel centro penitenziario di Tolone per testimoniare il sostegno agli agenti. “La Repubblica è alle prese con il narcotraffico e adotta misure che infastidiscono molto le reti criminali. Viene sfidata e saprà essere ferma e coraggiosa”, ha scritto. 

Secondo una fonte citata dall’agenzia Afp, “sembra sia stato tutto coordinato e apertamente in collegamento con la strategia contro il ‘narco-banditismo’ del ministro” degli Interni, Bruno Retailleau, che dopo gli attacchi ha chiesto ai prefetti di “rafforzare” immediatamente “la protezione per agenti e strutture”.  

“La risposta dello Stato deve essere implacabile – ha scritto su X il ministro dell’Interno francese con una “ferma condanna” dopo gli attacchi – Chi se la prende con le prigioni e gli agenti dovrebbe essere rinchiuso in quelle prigioni e sorvegliato da quegli stessi agenti”. 

A Tolone, secondo Bfmtv, ci sono stati spari da armi automatiche contro l’ingresso del carcere e fonti citate dal giornale Le Figaro parlano di 15 colpi di kalashnikov. Come riporta l’emittente, a Luynes sono stati incendiati alcuni mezzi nel parcheggio dell’istituto e a Valenza una persona a bordo di uno scooter ha dato fuoco a diverse auto parcheggiate davanti al penitenziario.  

Diversi veicoli, aggiunge ancora Bfmtv, sono stati dati alle fiamme anche a Marsiglia lungo una strada del 13esimo arrondissement. Qui, secondo Le Figaro, diverse auto nel parcheggio della struttura o nelle vicinanze sarebbero state date alle fiamme o imbrattate con la scritta “Ddpf”, presumibilmente acronimo di “diritti dei prigionieri francesi”. Prese di mira auto nei pressi di una residenza dove alloggerebbe personale del ministero della Giustizia. 

Le Figaro aggiunge che tra gli istituti interessati da quanto accaduto nelle ultime ore ci sarebbero anche quelli di Nîmes, Villepinte, dove sono stati incendiati tre veicoli nel parcheggio del penitenziario, e Nanterre, dove due persone sono state viste dare fuoco a un veicolo del personale della casa circondariale. Vicino al mezzo è stata trovata una tanica di benzina. 

Tutte le ipotesi sono al vaglio degli inquirenti, ha detto una fonte all’agenzia Afp dopo gli attacchi iniziati nel fine settimana, sottolineando come in alcuni casi siano stati trovati slogan anarchici su auto date alle fiamme. 

Anche una fonte citata da Bfmtv parla di attacchi coordinati che sarebbero una risposta alla carceri di massima sicurezza – Darmanin ne ha annunciato la prossima apertura a Vendin-le-Vieil e a Condé-sur-Sarth – e in particolare alla strategia del ministro della Giustizia contro il “narco-banditismo”. A Vendin-le-Vieil, precisa l’emittente, sono iniziati lavori per poter accogliere, entro luglio, i cento peggiori criminali del narcotraffico. 

E’ ancora Bfmtv a riferire della protesta degli agenti del penitenziario di Tolone-La Farlède, che hanno poi ripreso il lavoro ma garantendo solo un servizio minimo. 

 

 

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Pubblicato da Giorgio Consolandi

Giorgio Consolandi – Romano di nascita, apolide per istinto. Impegnato ideologicamente per il sociale, sento forte da sempre il dovere del perseguimento della giustezza e la difesa dei deboli. Contrasto con ogni mezzo i soprusi, sebbene consapevole che il concetto di società perfetta, rimarrà utopico. Ateo, perché rifiuto il concetto di creatore, pongo l’uomo al centro dell’universo e lo rendo responsabile delle sue scelte. Mi interesso di politica poiché credo sia necessaria una visione ampia di tutte le attività umane e della regolamentazione di esse, sono tuttavia consapevole della fallibilità e dell’imperfezione della politica, più che disilluso, continuo ad essere un sognatore, e lotto perché i sogni si concretizzino. La scrittura come forma espressiva del pensiero ed il pensiero come strumento motore della scrittura mi inducono a raccontare le mie analisi personali, le critiche, le esaltazioni, le allucinazioni ed i miraggi che la vita mi infligge senza compassione e senza chiedere permesso. Se cade il mondo io non mi sposto, cerco invece, in un esercizio vano e disperato, di trattenerlo ancorato alla logica ed alla ragione, al sentimento ed all’amore, ma sono sempre più solo. Sostengo ed attuo la difesa degli animali, la loro tutela contro inutili sofferenze ed abusi. Sono figlio degli anni ’60 e ne porto addosso le emozioni e le pulsioni che la mia generazione ha ricevuto. Ho coscienza di far parte di un segmento storico, giudicato con impietosa severità da chi ci succede. La mia generazione ha prodotto contraddizioni morali, etiche, religiose e anche sociali, ma ha determinato la crescita del Paese. I miei J’accuse sono sassi gettati nel lago, lo so che qualcuno è sempre pronto ad accodarsi alla lotta, ne sono convinto!