Gardini (EpaC): “Allargare e stabilizzare screening Epatite C fino al 2030”. Adnkronos – ultimora

(Adnkronos) – “Allargare la fascia dello screening” per l’epatite C (Hcv) “e stabilizzarla fino al 2030, riservando le risorse che sono necessarie”. A tale proposito “esiste anche una proposta di legge”. Così Ivan Gardini, presidente Associazione EpaC-Ets in occasione della presentazione – oggi a Roma – di “Straight to the Target”, progetto di prevenzione e sensibilizzazione promossa dal Consiglio Regionale del Lazio che dà la possibilità ai dipendenti di sottoporsi gratuitamente a un test salivare per Hcv (dalle 10 alle 17) che consente di ottenere un riscontro immediato. Organizzata da Cencora-Pharmalex e promossa dall’Associazione EpaC-Ets, Aisf e Simit, l’iniziativa è stata realizzata in collaborazione con l’Intergruppo parlamentare Epatiti virali e malattie del fegato, con il patrocinio del Consiglio Regionale del Lazio e il contributo non condizionato di Gilead Italia e Abbvie. 

“Il target è di arrivare a screenare almeno l’80-85% della popolazione. In questo momento non siamo arrivati a questa quota. L’unico sistema per raggiungere il target è stabilizzare lo screening, almeno fino al 2030. La fascia di popolazione” interessata è quella “dove c’è maggiore prevalenza”, cioè in chi ha più “di 50 anni. Questo è il sistema più veloce perché le regioni si possono organizzare meglio – spiega Gardini – Non possiamo continuare a prorogare di anno in anno e definire lo screening sperimentale. Stabilizzando lo screening” inoltre “si possono effettuare campagne nazionali: in questo momento vengono fatte a livello regionale, differenti l’una dall’altra. Questo non è il problema, ma una campagna nazionale avrebbe veramente un impatto maggiore. Bisognerebbe poi coinvolgere anche le farmacie e i medici di famiglia”.  

In questo momento le persone diagnosticate con infezione da virus dell’epatite C “sono rimaste davvero poche – osserva Gardini – Lo sappiamo perché i nostri associati, al 90-95% sono già stati tutti curati. Probabilmente c’è uno zoccolo duro di persone che ancora non vanno a curarsi perché, probabilmente, si ricordano delle vecchie terapie, davvero molto pesanti, e quindi sono probabilmente mal informati, oppure” hanno “informazioni fuorvianti. Probabilmente vivono nella inconsapevolezza del danno a cui possono andare incontro. Questo è il vero problema. Noi lavoriamo tantissimo per informare del pericolo di un’evoluzione in cirrosi, tumore e tutte le complicanze che ci possono essere. Chi è in cura – conclude – sicuramente non ha grossi problemi perché” le terapie disponibili hanno “davvero modestissimi effetti collaterali”. 

salute

​ 

Pubblicato da Giorgio Consolandi

Giorgio Consolandi – Romano di nascita, apolide per istinto. Impegnato ideologicamente per il sociale, sento forte da sempre il dovere del perseguimento della giustezza e la difesa dei deboli. Contrasto con ogni mezzo i soprusi, sebbene consapevole che il concetto di società perfetta, rimarrà utopico. Ateo, perché rifiuto il concetto di creatore, pongo l’uomo al centro dell’universo e lo rendo responsabile delle sue scelte. Mi interesso di politica poiché credo sia necessaria una visione ampia di tutte le attività umane e della regolamentazione di esse, sono tuttavia consapevole della fallibilità e dell’imperfezione della politica, più che disilluso, continuo ad essere un sognatore, e lotto perché i sogni si concretizzino. La scrittura come forma espressiva del pensiero ed il pensiero come strumento motore della scrittura mi inducono a raccontare le mie analisi personali, le critiche, le esaltazioni, le allucinazioni ed i miraggi che la vita mi infligge senza compassione e senza chiedere permesso. Se cade il mondo io non mi sposto, cerco invece, in un esercizio vano e disperato, di trattenerlo ancorato alla logica ed alla ragione, al sentimento ed all’amore, ma sono sempre più solo. Sostengo ed attuo la difesa degli animali, la loro tutela contro inutili sofferenze ed abusi. Sono figlio degli anni ’60 e ne porto addosso le emozioni e le pulsioni che la mia generazione ha ricevuto. Ho coscienza di far parte di un segmento storico, giudicato con impietosa severità da chi ci succede. La mia generazione ha prodotto contraddizioni morali, etiche, religiose e anche sociali, ma ha determinato la crescita del Paese. I miei J’accuse sono sassi gettati nel lago, lo so che qualcuno è sempre pronto ad accodarsi alla lotta, ne sono convinto!