Nella giornata di ieri l’attivissima Mariastella Gelmini, capogruppo di Forza Italia alla Camera dei deputati, in merito al danno economico che produrrà inevitabilmente l’emergenza per il Coronavirus ha tuonato contro il governo, chiedendo a gran voce che si vari subito un dl per fermare tasse, bollette, mutui…
“Bisogna agire con determinazione per salvaguardare la salute dei cittadini, ma il Coronavirus sta già avendo forti ricadute economiche nel nostro Paese. Occorre approvare subito il decreto con gli aiuti alle imprese e ai lavoratori autonomi colpiti: come prime misure congeliamo il pagamento delle tasse, delle bollette e dei mutui”. Così afferma in una nota, la forzista Mariastella Gelmini.
Poi continua spiegando: “Ci sono settori (il commercio, la ristorazione, il turismo, la moda), gravemente interessati da questa crisi nazionale e globale. Il governo, coinvolgendo opposizioni e Parlamento, deve dar loro risposte concrete e immediate. Siamo in una situazione straordinaria e straordinarie dovranno essere le iniziative a sostegno dei comparti in difficoltà”.
Un grido d’allarme giusto e logico. Una preoccupazione per i cittadini che lascia trasparire tanta umanità. La sua indignazione merita rispetto e attenzione.
Solo che, già il giorno prima (il 23 febbraio) il governo aveva già anticipato tutto questo e quelle che erano trapelate come indiscrezioni attendibili hanno trovato conferma già nella tarda serata del 23 e nelle prime ore del mattino del 24 febbraio (a seconda delle testate che ne hanno pubblicato la notizia).
La “sparata” della Gelmini appare quindi come l’ennesimo tentativo di far passare il governo incapace di attuare misure necessarie per il Paese.
Liberenotizie alle 9 circa del 24 febbraio pubblicava:
Governo: stop a tasse e mutui. L’emergenza coronavirus trattata come calamità
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Pubblicato da Giorgio Consolandi
Giorgio Consolandi – Romano di nascita, apolide per istinto. Impegnato ideologicamente per il sociale, sento forte da sempre il dovere del perseguimento della giustezza e la difesa dei deboli. Contrasto con ogni mezzo i soprusi, sebbene consapevole che il concetto di società perfetta, rimarrà utopico.
Ateo, perché rifiuto il concetto di creatore, pongo l’uomo al centro dell’universo e lo rendo responsabile delle sue scelte.
Mi interesso di politica poiché credo sia necessaria una visione ampia di tutte le attività umane e della regolamentazione di esse, sono tuttavia consapevole della fallibilità e dell’imperfezione della politica, più che disilluso, continuo ad essere un sognatore, e lotto perché i sogni si concretizzino.
La scrittura come forma espressiva del pensiero ed il pensiero come strumento motore della scrittura mi inducono a raccontare le mie analisi personali, le critiche, le esaltazioni, le allucinazioni ed i miraggi che la vita mi infligge senza compassione e senza chiedere permesso.
Se cade il mondo io non mi sposto, cerco invece, in un esercizio vano e disperato, di trattenerlo ancorato alla logica ed alla ragione, al sentimento ed all’amore, ma sono sempre più solo.
Sostengo ed attuo la difesa degli animali, la loro tutela contro inutili sofferenze ed abusi.
Sono figlio degli anni ’60 e ne porto addosso le emozioni e le pulsioni che la mia generazione ha ricevuto. Ho coscienza di far parte di un segmento storico, giudicato con impietosa severità da chi ci succede. La mia generazione ha prodotto contraddizioni morali, etiche, religiose e anche sociali, ma ha determinato la crescita del Paese.
I miei J’accuse sono sassi gettati nel lago, lo so che qualcuno è sempre pronto ad accodarsi alla lotta, ne sono convinto!
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