Giornata Mondiale del Gatto, ma alimentazione e veterinari Ivati al 22% (beni di lusso).

Oggi abbiamo festeggiato la “Giornata mondiale del Gatto” ed io, da gattaro storico, non posso che esserne lieto.
I nostri amici felini, spesso sono semplicemente degli angeli pelosi che aiutano gli anziani a sopportare il peso della solitudine. Sono anche un motivo di gioia e regalano sorrisi a chiunque abbia la fortuna di condividere la propria vita con essi.


Un gatto in casa è un disastro… si “fa le unghie” sul divano buono, sale ovunque, fa cadere gli oggetti, se ne ha l’occasione ruba cibo! Beh… chi se ne frega! L’amore che regala, supera i “disagi” che crea, no? E poi, un gatto che decide (perché decide lui) di salirti sulle gambe mentre sei al computer perché ha voglia di coccole o viene ad accovacciarsi sul tuo petto mentre sei disteso sul divano, beh tutto questo non ha eguali in termini di amore.

C’è una questione però, che mi scappa proprio di denunciare… Che mi fa indignare perché la ritengo ingiusta: l’Iva per prodotti e servizi dedicati ai nostri piccoli amici.
Un’imposta che grava del 22% sulle spese che i proprietari di animali domestici debbono sopportare in sede di cure veterinarie ma anche per quello che concerne le spese ordinarie dell’alimentazione.

Ieri è giunta al Parlamento ed al Governo, un’istanza da ASSALCO (Associazione Nazionale tra le Imprese per l’alimentazione e la cura degli animali da compagnia) e dalle maggiori sigle del settore, che riuniscono medici veterinari e imprese dell’alimentazione animale e dei farmaci veterinari.
Nell’istanza, veterinari e aziende del settore, chiedono che al “primo provvedimento utile, prestazioni veterinarie e alimenti per cani e gatti vengano inserite nella fascia Iva agevolata al 10%”.
Attualmente infatti l’aliquota che riguarda l’Iva su prestazioni veterinarie e sugli alimenti è fissata al 22%.

Un gravame di certo troppo oneroso per i proprietari degli animali da compagnia, che andrebbe riveduto come è accaduto per altri beni e servizi. Nel nostro Paese gli animali d’affezione sarebbero, secondo una stima, oltre 60 milioni. Per quanto riguarda i gatti, si calcola che poco meno di 7 milioni e mezzo sarebbero presenti in maniera stabile nelle famiglie.

Per gli amanti delle curiosità, la ricorrenza dedicata ai gatti fu istituita l’8 agosto del 2002 dietro la spinta dell’Associazione animalista IFAW (International Fund for Animal Welfare). La scelta di far cadere la Giornata mondiale del gatto ad agosto è perché in questo mese si registrano picchi di abbandono di animali domestici.
Nel nostro Paese invece, è il 17 febbraio che si celebra la Giornata nazionale del gatto, che venne istituita nel 1990.

Chissà allora che dopo 30anni del riconoscimento di questa ricorrenza nazionale, non sia ora di avviare un processo di agevolazione economica che aiuti in qualche misura chi ama questo nobile felino.

Pubblicato da Giorgio Consolandi

Giorgio Consolandi – Romano di nascita, apolide per istinto. Impegnato ideologicamente per il sociale, sento forte da sempre il dovere del perseguimento della giustezza e la difesa dei deboli. Contrasto con ogni mezzo i soprusi, sebbene consapevole che il concetto di società perfetta, rimarrà utopico. Ateo, perché rifiuto il concetto di creatore, pongo l’uomo al centro dell’universo e lo rendo responsabile delle sue scelte. Mi interesso di politica poiché credo sia necessaria una visione ampia di tutte le attività umane e della regolamentazione di esse, sono tuttavia consapevole della fallibilità e dell’imperfezione della politica, più che disilluso, continuo ad essere un sognatore, e lotto perché i sogni si concretizzino. La scrittura come forma espressiva del pensiero ed il pensiero come strumento motore della scrittura mi inducono a raccontare le mie analisi personali, le critiche, le esaltazioni, le allucinazioni ed i miraggi che la vita mi infligge senza compassione e senza chiedere permesso. Se cade il mondo io non mi sposto, cerco invece, in un esercizio vano e disperato, di trattenerlo ancorato alla logica ed alla ragione, al sentimento ed all’amore, ma sono sempre più solo. Sostengo ed attuo la difesa degli animali, la loro tutela contro inutili sofferenze ed abusi. Sono figlio degli anni ’60 e ne porto addosso le emozioni e le pulsioni che la mia generazione ha ricevuto. Ho coscienza di far parte di un segmento storico, giudicato con impietosa severità da chi ci succede. La mia generazione ha prodotto contraddizioni morali, etiche, religiose e anche sociali, ma ha determinato la crescita del Paese. I miei J’accuse sono sassi gettati nel lago, lo so che qualcuno è sempre pronto ad accodarsi alla lotta, ne sono convinto!