Il pensionamento col “sistema quota 100” sarà rottamato dal governo alla fine dell’anno. La fine del 2021 porterà via quindi definitivamente il meccanismo di miglior favore per l’uscita dal mondo del lavoro e l’accesso alla pensione. Si fa strada un’ipotesi meno ghiotta ma che resta sempre interessante, che già è stata ribattezzata: quota 102.
A giudicare dall’ultima bozza del Recovery Plan, il governo Draghi sembrerebbe orientato a cancellare definitivamente la riforma varata dal governo Conte I.
Da indiscrezioni arriva l’ipotesi che la misura lascerà il posto alla nuova miniriforma già definita quota 102. Ma ancora non esistono certezze.
Un termine annunciato
Che si andasse verso il termine della quota 100, senza nemmeno discutere la possibilità di una proroga, era già stato ampiamente “ragionato” dalle Parti politiche. La conferma è arrivata con la bozza del Piano nazionale di ripresa e resilienza elaborato dal Governo.
Non ci saranno proroghe di termine al pensionamento anticipato voluto dalla Lega, e introdotto nel 2019 con la formula sperimentale per tre anni.
Il governo sta tuttavia mettendo sul tavolo, delle misure sostitutive destinate alle categorie di lavori usuranti.
Cosa prevede quota 102
La contribuzione di almeno 38 anni (come per quota 100) resterebbe invariata, almeno 64 anni è invece il limite dell’età anagrafica.
La platea dei possibili fruitori si restringerebbe, di conseguenza, rispetto a quota 100. L’anticipo alla pensione sarà di soli 3 anni invece dei 5 attuali.
Dal Mef, voci asseriscono che, questa di quota 102, sarebbe un’ipotesi piuttosto avvalorata (da più parti). Sarebbero inoltre previsti per le categorie più svantaggiate, dei possibili sconti contributivi.
Tratto dagli articoli pubblicati dall’autore in informareh24.it e ifattinews.it
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Pubblicato da Giorgio Consolandi
Giorgio Consolandi – Romano di nascita, apolide per istinto. Impegnato ideologicamente per il sociale, sento forte da sempre il dovere del perseguimento della giustezza e la difesa dei deboli. Contrasto con ogni mezzo i soprusi, sebbene consapevole che il concetto di società perfetta, rimarrà utopico.
Ateo, perché rifiuto il concetto di creatore, pongo l’uomo al centro dell’universo e lo rendo responsabile delle sue scelte.
Mi interesso di politica poiché credo sia necessaria una visione ampia di tutte le attività umane e della regolamentazione di esse, sono tuttavia consapevole della fallibilità e dell’imperfezione della politica, più che disilluso, continuo ad essere un sognatore, e lotto perché i sogni si concretizzino.
La scrittura come forma espressiva del pensiero ed il pensiero come strumento motore della scrittura mi inducono a raccontare le mie analisi personali, le critiche, le esaltazioni, le allucinazioni ed i miraggi che la vita mi infligge senza compassione e senza chiedere permesso.
Se cade il mondo io non mi sposto, cerco invece, in un esercizio vano e disperato, di trattenerlo ancorato alla logica ed alla ragione, al sentimento ed all’amore, ma sono sempre più solo.
Sostengo ed attuo la difesa degli animali, la loro tutela contro inutili sofferenze ed abusi.
Sono figlio degli anni ’60 e ne porto addosso le emozioni e le pulsioni che la mia generazione ha ricevuto. Ho coscienza di far parte di un segmento storico, giudicato con impietosa severità da chi ci succede. La mia generazione ha prodotto contraddizioni morali, etiche, religiose e anche sociali, ma ha determinato la crescita del Paese.
I miei J’accuse sono sassi gettati nel lago, lo so che qualcuno è sempre pronto ad accodarsi alla lotta, ne sono convinto!
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