Guai in patria per Rutte, l’olandese che in Ue era contro Conte

Misure restrittive anti-Covid contestate all’Aja e intervento della polizia il giorno prima delle elezioni.

Come non ricordare il leader olandese Mark Rutte, che nel luglio dello scorso anno capeggiava i “Paesi frugali” del nord Europa?
Da tutta la stampa nazionale venne definito “l’avversario di Conte”, nella trattativa sul Recovery fund.

Oggi nel suo Paese il Primo ministro del Regno dei Paesi Bassi in carica dall’ottobre 2010 si trova a gestire un momento di tensione.
Una folla di alcune centinaia di persone si è riunita all’Aja per manifestare contro il premier Mark Rutte. La protesta si svolge alla vigilia delle elezioni generali olandesi (che inizieranno domani) e si protrarranno per tre giorni.

Le proteste sono state inscenate contro il governo a causa delle misure per il contenimento della pandemia. Contestate duramente le restrizioni. Il gruppo dei manifestanti è arrivato a scontri veri e propri con la polizia olandese.
Le Forze dell’ordine per reprimere e tentare di disperdere i convenuti alla protesta sono ricorse all’uso degli idranti.

Rutte è appartenente al Partito Popolare per la Libertà e la Democrazia, ma attualmente è alla guida del governo. La sua politica ha presentato talvolta aspetti controversi che hanno sollevato proteste delle opposizioni. Stavolta la questione è delicata perché interessa una materia di difficile trattazione. La contestazione dell’Aja e la scelta repressiva della polizia, con ricorso alla forza, rischia di incidere sul sentimento dell’elettorato.

Articolo pubblicato dall’autore su Informareh24

 

Pubblicato da Giorgio Consolandi

Giorgio Consolandi – Romano di nascita, apolide per istinto. Impegnato ideologicamente per il sociale, sento forte da sempre il dovere del perseguimento della giustezza e la difesa dei deboli. Contrasto con ogni mezzo i soprusi, sebbene consapevole che il concetto di società perfetta, rimarrà utopico. Ateo, perché rifiuto il concetto di creatore, pongo l’uomo al centro dell’universo e lo rendo responsabile delle sue scelte. Mi interesso di politica poiché credo sia necessaria una visione ampia di tutte le attività umane e della regolamentazione di esse, sono tuttavia consapevole della fallibilità e dell’imperfezione della politica, più che disilluso, continuo ad essere un sognatore, e lotto perché i sogni si concretizzino. La scrittura come forma espressiva del pensiero ed il pensiero come strumento motore della scrittura mi inducono a raccontare le mie analisi personali, le critiche, le esaltazioni, le allucinazioni ed i miraggi che la vita mi infligge senza compassione e senza chiedere permesso. Se cade il mondo io non mi sposto, cerco invece, in un esercizio vano e disperato, di trattenerlo ancorato alla logica ed alla ragione, al sentimento ed all’amore, ma sono sempre più solo. Sostengo ed attuo la difesa degli animali, la loro tutela contro inutili sofferenze ed abusi. Sono figlio degli anni ’60 e ne porto addosso le emozioni e le pulsioni che la mia generazione ha ricevuto. Ho coscienza di far parte di un segmento storico, giudicato con impietosa severità da chi ci succede. La mia generazione ha prodotto contraddizioni morali, etiche, religiose e anche sociali, ma ha determinato la crescita del Paese. I miei J’accuse sono sassi gettati nel lago, lo so che qualcuno è sempre pronto ad accodarsi alla lotta, ne sono convinto!

Guai in patria per Rutte, l’olandese che in Ue era contro Conte

Misure restrittive anti-Covid contestate all’Aja e intervento della polizia il giorno prima delle elezioni.

Come non ricordare il leader olandese Mark Rutte, che nel luglio dello scorso anno capeggiava i “Paesi frugali” del nord Europa?
Da tutta la stampa nazionale venne definito “l’avversario di Conte”, nella trattativa sul Recovery fund.

Oggi nel suo Paese il Primo ministro del Regno dei Paesi Bassi in carica dall’ottobre 2010 si trova a gestire un momento di tensione.
Una folla di alcune centinaia di persone si è riunita all’Aja per manifestare contro il premier Mark Rutte. La protesta si svolge alla vigilia delle elezioni generali olandesi (che inizieranno domani) e si protrarranno per tre giorni.

Le proteste sono state inscenate contro il governo a causa delle misure per il contenimento della pandemia. Contestate duramente le restrizioni. Il gruppo dei manifestanti è arrivato a scontri veri e propri con la polizia olandese.
Le Forze dell’ordine per reprimere e tentare di disperdere i convenuti alla protesta sono ricorse all’uso degli idranti.

Rutte è appartenente al Partito Popolare per la Libertà e la Democrazia, ma attualmente è alla guida del governo. La sua politica ha presentato talvolta aspetti controversi che hanno sollevato proteste delle opposizioni. Stavolta la questione è delicata perché interessa una materia di difficile trattazione. La contestazione dell’Aja e la scelta repressiva della polizia, con ricorso alla forza, rischia di incidere sul sentimento dell’elettorato.