Misure restrittive anti-Covid contestate all’Aja e intervento della polizia il giorno prima delle elezioni.
Come non ricordare il leader olandese Mark Rutte, che nel luglio dello scorso anno capeggiava i “Paesi frugali” del nord Europa?
Da tutta la stampa nazionale venne definito “l’avversario di Conte”, nella trattativa sul Recovery fund.
Oggi nel suo Paese il Primo ministro del Regno dei Paesi Bassi in carica dall’ottobre 2010 si trova a gestire un momento di tensione.
Una folla di alcune centinaia di persone si è riunita all’Aja per manifestare contro il premier Mark Rutte. La protesta si svolge alla vigilia delle elezioni generali olandesi (che inizieranno domani) e si protrarranno per tre giorni.
Le proteste sono state inscenate contro il governo a causa delle misure per il contenimento della pandemia. Contestate duramente le restrizioni. Il gruppo dei manifestanti è arrivato a scontri veri e propri con la polizia olandese.
Le Forze dell’ordine per reprimere e tentare di disperdere i convenuti alla protesta sono ricorse all’uso degli idranti.
Rutte è appartenente al Partito Popolare per la Libertà e la Democrazia, ma attualmente è alla guida del governo. La sua politica ha presentato talvolta aspetti controversi che hanno sollevato proteste delle opposizioni. Stavolta la questione è delicata perché interessa una materia di difficile trattazione. La contestazione dell’Aja e la scelta repressiva della polizia, con ricorso alla forza, rischia di incidere sul sentimento dell’elettorato.
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