I calciatori spagnoli non cantano l’inno, ecco perché

inno spagnolo

Archiviata ogni speranza per la nostra nazionale agli europei 2024, restano le curiosità e le sorprese a destare interesse, fa parlare, ad esempio, il fatto che gli spagnoli non cantano l’inno. Vediamo per quale ragione le bocche dei calciatori restano chiuse malgrado siano diffuse le note della Marcha Real.

L’inno rappresenta il Paese

inno spagnoloTutti gli inni del mondo hanno un testo significativo che rappresenta quel Paese. Così, non solo nel calcio, ma in tutte le manifestazioni sportive, quando partono le note dell’inno nazionale, gli sportivi mettono la mano sul cuore e cantano. Questo però, come molti hanno notato, non accade per gli spagnoli, semplicemente perché non c’è un testo ufficiale nel loro inno. Nel corso della storia l’inno della Spagna ha subito le modifiche e l’adattamento al testo in base al sovrano di turno. I regnanti hanno provato a lasciare una propria impronta nella Marcha Real, ma chi li ha succeduti ha poi cambiato le parole, vanificando l’intento del predecessore.

L’ultima modifica al testo

La Marcha Real, o almeno le sue note, fin dalla metà del 1700 accompagna il popolo spagnolo. Non è noto chi sia ufficialmente il compositore e malgrado la musica sia rimasta nel tempo, sono però continuate a cambiate le parole. L’ultimo che cambiò il testo fu il duce spagnolo Francisco Franco, che nel 1936 venne nominato Generalissimo ed instaurò una dittatura nel Paese che rimase fino alla sua morte, nel 1975. Franco commissionò a José María Pemán un testo per la Marcha Real che avesse contenuti di retorica nazionalista e di spirito autoritario.

L’inno resta senza parole

In seguito alla morte del dittatore, con la Spagna che torna alla democrazia, viene deciso di lasciare l’inno senza un testo ufficiale. Probabilmente questa scelta voleva essere un superamento delle divisioni del passato, lasciando comunque il simbolo dell’inno. In fondo, agli spagnoli, questa decisione non dev’essere dispiaciuta, poiché quando nel 2008 il Comitato Olimpico Spagnolo lanciò un concorso per un nuovo testo, non riscosse alcun successo. Il progetto fu naturalmente accantonato e l’inno rimase senza un testo ufficiale. Ecco perché quando parte la melodia della Marcha Real, nessuno canta, ma ciò non vuol dire che tanto non basti a suscitare emozione e sentimenti… Anche contrastanti!

Foto tratta da Betfair Blog

Pubblicato da Giorgio Consolandi

Giorgio Consolandi – Romano di nascita, apolide per istinto. Impegnato ideologicamente per il sociale, sento forte da sempre il dovere del perseguimento della giustezza e la difesa dei deboli. Contrasto con ogni mezzo i soprusi, sebbene consapevole che il concetto di società perfetta, rimarrà utopico. Ateo, perché rifiuto il concetto di creatore, pongo l’uomo al centro dell’universo e lo rendo responsabile delle sue scelte. Mi interesso di politica poiché credo sia necessaria una visione ampia di tutte le attività umane e della regolamentazione di esse, sono tuttavia consapevole della fallibilità e dell’imperfezione della politica, più che disilluso, continuo ad essere un sognatore, e lotto perché i sogni si concretizzino. La scrittura come forma espressiva del pensiero ed il pensiero come strumento motore della scrittura mi inducono a raccontare le mie analisi personali, le critiche, le esaltazioni, le allucinazioni ed i miraggi che la vita mi infligge senza compassione e senza chiedere permesso. Se cade il mondo io non mi sposto, cerco invece, in un esercizio vano e disperato, di trattenerlo ancorato alla logica ed alla ragione, al sentimento ed all’amore, ma sono sempre più solo. Sostengo ed attuo la difesa degli animali, la loro tutela contro inutili sofferenze ed abusi. Sono figlio degli anni ’60 e ne porto addosso le emozioni e le pulsioni che la mia generazione ha ricevuto. Ho coscienza di far parte di un segmento storico, giudicato con impietosa severità da chi ci succede. La mia generazione ha prodotto contraddizioni morali, etiche, religiose e anche sociali, ma ha determinato la crescita del Paese. I miei J’accuse sono sassi gettati nel lago, lo so che qualcuno è sempre pronto ad accodarsi alla lotta, ne sono convinto!