I PUNTATORI DI DITO “FEISBUCCHISTI”

Non se ne può più di “sfogliare” Facebook ed imbattersi nella filosofia da salotto di sedicenti conoscitori della vita, questi, che conoscono il mondo ed hanno fatto il militare a Cuneo, ci impartiscono lezioni di vita e ci infondono perle di saggezza, convinti che così facendo, migliorino il mondo.

In verità non se ne può nemmeno più di quelli che mandano “catene di Sant’Antonio” con la minaccia che se non si rispediranno ad almeno 20 o 20milioni di amici, chissà quale sciagura si abbatterà su noi… Manco non bastassero i guai che già abbiamo! Però, la sfiga non esiste ma, si beh, non si sa mai, meglio rispedire ‘sta catena!

I peggiori però, sono i cacciatori di like, quelli che pubblicano foto strazianti di bambini malati e cani morenti e tutte queste insulse foto sono corredate dalla didascalia che piagnucolosamente invoca un “mi piace” ed un “linkaggio” sulla propria bacheca, altrimenti ci si sentirebbe degli insensibili ed egoisti… eh già.
Vorrei però invocare il Dio della rete (ce ne dovrà pur essere uno) di fulminare il computer o lo smartphone di coloro che, unti del Signore, sparano giudizi su tutto e non risparmiano nemmeno amici e parenti, Questi puntatori di dito, usano il social, per assurgere al ruolo di giudice supremo su quasi tutte le vicende della vita, non risparmiando i commentatori o i “POSTatori”, essi si scagliano con ardimentoso accanimento contro tutti, poichè come portatori sani di assolute verità, è solo a loro che spetta il giudizio supremo… E guai a rimbeccarli, si finirebbe con l’accettare il loro gioco preferito e dar loro ancora più spago per consentirgli di incrementare giudizi.
I puntatori di dito, di solito non hanno una licenza che li autorizza, agiscono in ragione del libero arbitrio e fanno della loro attività una vera missione.
Somigliano ai “bastian contrari” e in taluni casi anche ai “troll”, ma sono diversi! Sono Puntatori di dito!

E’ in questi casi che viene il rammarico di non vivere in un Paese con un pesante regime dittatoriale, dove le libertà sono minime e la libertà di pensiero è messa al bando. Forse lì in quegli oscuri Paesi, si vive male, ma almeno si evitano certi inutili “rompipalle” saccenti.

Pubblicato da Giorgio Consolandi

Giorgio Consolandi – Romano di nascita, apolide per istinto. Impegnato ideologicamente per il sociale, sento forte da sempre il dovere del perseguimento della giustezza e la difesa dei deboli. Contrasto con ogni mezzo i soprusi, sebbene consapevole che il concetto di società perfetta, rimarrà utopico. Ateo, perché rifiuto il concetto di creatore, pongo l’uomo al centro dell’universo e lo rendo responsabile delle sue scelte. Mi interesso di politica poiché credo sia necessaria una visione ampia di tutte le attività umane e della regolamentazione di esse, sono tuttavia consapevole della fallibilità e dell’imperfezione della politica, più che disilluso, continuo ad essere un sognatore, e lotto perché i sogni si concretizzino. La scrittura come forma espressiva del pensiero ed il pensiero come strumento motore della scrittura mi inducono a raccontare le mie analisi personali, le critiche, le esaltazioni, le allucinazioni ed i miraggi che la vita mi infligge senza compassione e senza chiedere permesso. Se cade il mondo io non mi sposto, cerco invece, in un esercizio vano e disperato, di trattenerlo ancorato alla logica ed alla ragione, al sentimento ed all’amore, ma sono sempre più solo. Sostengo ed attuo la difesa degli animali, la loro tutela contro inutili sofferenze ed abusi. Sono figlio degli anni ’60 e ne porto addosso le emozioni e le pulsioni che la mia generazione ha ricevuto. Ho coscienza di far parte di un segmento storico, giudicato con impietosa severità da chi ci succede. La mia generazione ha prodotto contraddizioni morali, etiche, religiose e anche sociali, ma ha determinato la crescita del Paese. I miei J’accuse sono sassi gettati nel lago, lo so che qualcuno è sempre pronto ad accodarsi alla lotta, ne sono convinto!