Il colpo dell’anno è di Tommy Paul? Passante no look spettacolare a Dallas – Video. Adnkronos – ultimora

(Adnkronos) – Il colpo dell’anno già a febbraio? Da Dallas, dove si sta giocando l’Atp 500, il tennista americano Tommy Paul, numero nove del mondo, è avanzato agli ottavi di finale del torneo battendo il connazionale Jenson Brooksby in tre set con il punteggio di 6-7, 6-3, 6-4. 

 

 

Paul, più che per il risultato e la prestazione, ha stupito per un colpo che si candida già a essere, appunto, il colpo dell’anno. Dopo uno scambio prolungato da fondo campo, l’americano sale a rete e colpisce di volée. L’avversario risponde con un dritto che lo scavalca e lo costringe a correre all’indietro. A quel punto Paul cosa fa? Spalle alla rete, quando la palla è ancora alta, la colpisce senza guardare e tira fuori un passante spettacolare, che strappa gli applausi del pubblico e anche quelli di Brooksby, immobile e incredulo. 

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Pubblicato da Giorgio Consolandi

Giorgio Consolandi – Romano di nascita, apolide per istinto. Impegnato ideologicamente per il sociale, sento forte da sempre il dovere del perseguimento della giustezza e la difesa dei deboli. Contrasto con ogni mezzo i soprusi, sebbene consapevole che il concetto di società perfetta, rimarrà utopico. Ateo, perché rifiuto il concetto di creatore, pongo l’uomo al centro dell’universo e lo rendo responsabile delle sue scelte. Mi interesso di politica poiché credo sia necessaria una visione ampia di tutte le attività umane e della regolamentazione di esse, sono tuttavia consapevole della fallibilità e dell’imperfezione della politica, più che disilluso, continuo ad essere un sognatore, e lotto perché i sogni si concretizzino. La scrittura come forma espressiva del pensiero ed il pensiero come strumento motore della scrittura mi inducono a raccontare le mie analisi personali, le critiche, le esaltazioni, le allucinazioni ed i miraggi che la vita mi infligge senza compassione e senza chiedere permesso. Se cade il mondo io non mi sposto, cerco invece, in un esercizio vano e disperato, di trattenerlo ancorato alla logica ed alla ragione, al sentimento ed all’amore, ma sono sempre più solo. Sostengo ed attuo la difesa degli animali, la loro tutela contro inutili sofferenze ed abusi. Sono figlio degli anni ’60 e ne porto addosso le emozioni e le pulsioni che la mia generazione ha ricevuto. Ho coscienza di far parte di un segmento storico, giudicato con impietosa severità da chi ci succede. La mia generazione ha prodotto contraddizioni morali, etiche, religiose e anche sociali, ma ha determinato la crescita del Paese. I miei J’accuse sono sassi gettati nel lago, lo so che qualcuno è sempre pronto ad accodarsi alla lotta, ne sono convinto!