Il matrimonio fa ingrassare, dopo il sì aumenta rischio di sovrappeso e obesità. Adnkronos – ultimora

(Adnkronos) – Sarà che l’amore si coltiva anche a tavola, ma secondo gli scienziati essere sposati va considerato fra i fattori di rischio che portano all’aggiunta di chili di troppo al proprio peso di partenza. Una nuova ricerca dimostra infatti che contrarre matrimonio triplica il rischio di essere obesi per gli uomini (ma non aumenta il rischio per le donne), e aumenta il rischio di sovrappeso del 62% per gli uomini e del 39% per le donne. Anche ogni anno di età in più aggiunge una quota di rischio in entrambi i sessi, ma di più nelle donne.  

Il lavoro verrà presentato al Congresso europeo sull’obesità di quest’anno (Eco 2025), in programma a Malaga, Spagna, dall’11 al 14 maggio. A firmarlo Alicja Cicha-Mikołajczyk e colleghi dell’Istituto nazionale di cardiologia di Varsavia, Polonia. Le malattie cardiovascolari e il cancro sono tra le principali cause di morte nel mondo, osservano gli autori. E un ampio corpus di ricerche ha identificato sovrappeso e obesità come fattori di rischio per queste patologie. Precedenti ricerche in Polonia (2022) hanno dimostrato che due terzi (65,6%) degli adulti polacchi sono in sovrappeso, di cui il 29,2% obesi. 

 

In questa nuova ricerca, gli autori hanno cercato relazioni tra aumento del peso corporeo e alfabetizzazione sanitaria, fattori di rischio sociodemografici e psicosociali. Nello studio sono stati utilizzati i dati medici esistenti dei partecipanti a un sondaggio (Wobasz II) che ha monitorato gli indicatori sanitari generali in Polonia. Lo studio ha consentito agli autori di analizzare la relazione tra molti fattori di rischio contemporaneamente. 

Sono state coinvolte 2.405 persone (1.098 uomini, 1.307 donne), età media 50 anni: 35,3% avevano peso nella norma, 38,3% erano in sovrappeso e 26,4% con obesità. Ai partecipanti sono stati applicati dei test per stimare rispettivamente l’alfabetizzazione sanitaria funzionale, la depressione e il supporto sociale (frequenza di contatti con familiari, amici e parenti e partecipazione alle attività). L’analisi statistica è stata quindi utilizzata per stimare il rapporto di probabilità assegnato ai fattori di rischio selezionati. 

Risultato: gli autori hanno scoperto che la maggior parte degli intervistati aveva almeno un’istruzione secondaria (59%), un’adeguata alfabetizzazione sanitaria (55%) e almeno un moderato supporto sociale (50%) e il 15% di loro ha riferito di depressione. Le malattie cardiovascolari erano presenti rispettivamente nel 12%, 18% e 28% delle persone con peso normale, sovrappeso e obesità. Essere sposati era associato al sovrappeso in entrambi i sessi, con un rischio aumentato rispetto ai non sposati.  

 

È stata riscontrata una relazione molto più forte tra matrimonio e obesità negli uomini, con gli uomini sposati 3,2 volte più propensi a sviluppare la patologia rispetto agli uomini non sposati. Gli autori non hanno trovato differenze statisticamente significative tra donne sposate e non sposate riguardo all’obesità. L’età era un fattore di rischio indipendente di sovrappeso e obesità in entrambi i sessi. Ogni anno di età in più aumentava il rischio di sovrappeso del 3% negli uomini e del 4% nelle donne e il rischio di obesità del 4% negli uomini e del 6% nelle donne. 

Altri risultati interessanti dello studio: le donne che vivono in comunità con meno di 8.000 persone avevano il 46% di probabilità in più di avere obesità e il 42% in più di probabilità di essere in sovrappeso. Gli autori stanno ancora analizzando le potenziali ragioni, inclusi fattori psicologici, sociali e ambientali. Non è stata trovata alcuna relazione tra le dimensioni della comunità in cui si vive e il sovrappeso e l’obesità negli uomini. Nelle donne, avere un’inadeguata alfabetizzazione sanitaria ha aumentato il rischio di obesità del 43% mentre aver avuto almeno una depressione borderline lo ha raddoppiato. Queste relazioni non sono state trovate negli uomini. Gli autori non sono riusciti invece a trovare alcuna associazione statisticamente significativa tra il supporto sociale e il peso corporeo nella loro analisi.  

In conclusione, scrivono gli autori, “l’età e lo stato civile hanno un impatto innegabile sulla convivenza con sovrappeso o obesità in età adulta, indipendentemente dal sesso. A loro volta, un’inadeguata alfabetizzazione sanitaria e avere almeno una depressione borderline sono stati associati all’obesità nelle donne. Dai nostri risultati emerge che la diffusione della conoscenza sanitaria e la promozione della salute lungo tutto l’arco della vita potrebbero ridurre il preoccupante fenomeno dell’aumento dei livelli di obesità”. 

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Pubblicato da Giorgio Consolandi

Giorgio Consolandi – Romano di nascita, apolide per istinto. Impegnato ideologicamente per il sociale, sento forte da sempre il dovere del perseguimento della giustezza e la difesa dei deboli. Contrasto con ogni mezzo i soprusi, sebbene consapevole che il concetto di società perfetta, rimarrà utopico. Ateo, perché rifiuto il concetto di creatore, pongo l’uomo al centro dell’universo e lo rendo responsabile delle sue scelte. Mi interesso di politica poiché credo sia necessaria una visione ampia di tutte le attività umane e della regolamentazione di esse, sono tuttavia consapevole della fallibilità e dell’imperfezione della politica, più che disilluso, continuo ad essere un sognatore, e lotto perché i sogni si concretizzino. La scrittura come forma espressiva del pensiero ed il pensiero come strumento motore della scrittura mi inducono a raccontare le mie analisi personali, le critiche, le esaltazioni, le allucinazioni ed i miraggi che la vita mi infligge senza compassione e senza chiedere permesso. Se cade il mondo io non mi sposto, cerco invece, in un esercizio vano e disperato, di trattenerlo ancorato alla logica ed alla ragione, al sentimento ed all’amore, ma sono sempre più solo. Sostengo ed attuo la difesa degli animali, la loro tutela contro inutili sofferenze ed abusi. Sono figlio degli anni ’60 e ne porto addosso le emozioni e le pulsioni che la mia generazione ha ricevuto. Ho coscienza di far parte di un segmento storico, giudicato con impietosa severità da chi ci succede. La mia generazione ha prodotto contraddizioni morali, etiche, religiose e anche sociali, ma ha determinato la crescita del Paese. I miei J’accuse sono sassi gettati nel lago, lo so che qualcuno è sempre pronto ad accodarsi alla lotta, ne sono convinto!