Il ministero del Salute pubblica l’ordinanza che proroga l’uso della mascherina

I dispositivi di protezione individuali per proteggersi dal Covid non vanno in pensione, continueremo ad indossare la mascherina almeno fino al 30 giugno 2024. Lo stabilisce un’ordinanza emanata dal ministero della Salute.

Chi e dove

Saranno soggetti all’uso della mascherina: lavoratori, utenti e visitatori di quelle strutture sanitarie che ospitano pazienti anziani, immunodepressi o comunque giudicati soggetti fragili. In particolar modo questo dovrà essere osservato nelle complessi ad alta densità di cura, identificati dalle direzioni sanitarie delle stesse strutture.

Il medesimo obbligo comprenderà anche lavoratori, utenti e visitatori dei centri socio-assistenziali e socio-sanitari. Quindi anche le strutture per lungodegenza e le residenze sanitarie assistenziali. Incluse nella lista anche le strutture riabilitative, gli hospice, le strutture residenziali per anziani, anche non autosufficienti. In altre parole, l’obbligo del dispositivo di protezione delle vie respiratorie si applica in tutti i centri e nei complessi sanitari dove sono ospitati a vario titolo pazienti con fragilità.

Esentati

Per i bambini di età inferiore a 6 anni non esiste l’obbligo di indossare la mascherina. Esentati dall’uso del presidio anche coloro che hanno patologie incompatibili con l’uso della mascherina. Nessun obbligo nemmeno per chi sarebbe ostacolato dalla mascherina per comunicare con una persona con disabilità, ad esempio con chi legge le labbra.

Foto asst-pavia.it

Articolo pubblicato dall’autore su ifattinews.it

Pubblicato da Giorgio Consolandi

Giorgio Consolandi – Romano di nascita, apolide per istinto. Impegnato ideologicamente per il sociale, sento forte da sempre il dovere del perseguimento della giustezza e la difesa dei deboli. Contrasto con ogni mezzo i soprusi, sebbene consapevole che il concetto di società perfetta, rimarrà utopico. Ateo, perché rifiuto il concetto di creatore, pongo l’uomo al centro dell’universo e lo rendo responsabile delle sue scelte. Mi interesso di politica poiché credo sia necessaria una visione ampia di tutte le attività umane e della regolamentazione di esse, sono tuttavia consapevole della fallibilità e dell’imperfezione della politica, più che disilluso, continuo ad essere un sognatore, e lotto perché i sogni si concretizzino. La scrittura come forma espressiva del pensiero ed il pensiero come strumento motore della scrittura mi inducono a raccontare le mie analisi personali, le critiche, le esaltazioni, le allucinazioni ed i miraggi che la vita mi infligge senza compassione e senza chiedere permesso. Se cade il mondo io non mi sposto, cerco invece, in un esercizio vano e disperato, di trattenerlo ancorato alla logica ed alla ragione, al sentimento ed all’amore, ma sono sempre più solo. Sostengo ed attuo la difesa degli animali, la loro tutela contro inutili sofferenze ed abusi. Sono figlio degli anni ’60 e ne porto addosso le emozioni e le pulsioni che la mia generazione ha ricevuto. Ho coscienza di far parte di un segmento storico, giudicato con impietosa severità da chi ci succede. La mia generazione ha prodotto contraddizioni morali, etiche, religiose e anche sociali, ma ha determinato la crescita del Paese. I miei J’accuse sono sassi gettati nel lago, lo so che qualcuno è sempre pronto ad accodarsi alla lotta, ne sono convinto!