Il virus che aggredisce i cavalli europei e può provocarne la morte

La rivista Scienze lancia l’allarme epidemia per i cavalli europei. Un agente patogeno che fiacca i cavalli e può addirittura provocarne la morte, sta diffondendosi nei cavalli europei. Al momento si contano già decine di contagi e sarebbero almeno 17 gli equini uccisi dal morbo.

La rivista scientifica fa il punto sulla base dei rapporti di numerosi scienziati ed esperti, che dicono di temere che siamo di fronte alla più grande epidemia equina in Europa. Il virus si chiama EHV-1 (herpesvirus equino di tipo 1).

Evitare i contagi

E’ subito corsa ai ripari la FEIFederazione internazionale per gli sport equestri, e nel tentativo di contenere i contagi ha cancellato tutti gli eventi in Europa Inclusa la Coppa del mondo). La Federazione è l’organismo che supervisiona le competizioni internazionali.
La misura preventiva è prevista fino alla metà di aprile e intanto sono moltissime le scuderie che stanno provvedendo al vaccino per i cavalli.

Variante del virus

Il virus EHV-1 normalmente provoca sintomi lievi e gli scienziati stanno cercando di capire perché invece ora si stia rivelando molto aggressivo. Dai rapporti emerge inoltre che gli esemplari maggiormente colpiti sono le femmine.
Il direttore veterinario della Fei, Goran Akerstrom ha dichiarato: “La nostra priorità è di affrontare l’impatto immediato di questo terribile virus, ma allo stesso tempo dobbiamo raccogliere dati epidemiologici”.

Dove e quando è iniziato tutto

Un gruppo di studio della Federazione internazionale per gli sport equestri, il 18 marzo scorso ha aperto un tavolo di lavoro dedicato a questo virus. Hanno determinato che il focolaio che ha fatto esplodere i contagi in tutta Europa è stato alla competizione tenuta a Valencia in Spagna. I box erano piuttosto ravvicinati…

Gli effetti gravi della mutazione del virus

Le analisi hanno dimostrato che la maggior parte degli animali è stata esposta ad almeno uno dei cinque principali ceppi di EHV-1. Ana Velloso lvarez, veterinaria preso la Cardenal Herrera University ha spiegato: che i cavalli potrebbero trasportare virus inattivi per anni. La Ivarez ha inoltre precisato che le infezioni attive, il più delle volte, provocano febbre e problemi respiratori. Questa variante però, sembra in grado di causare danni neurologici piuttosto gravi, al punto che i cavalli perdono la capacità di camminare o di restare svegli.

Solitamente -affermano gli esperti- meno del 15% degli individui evidenzia sintomi neurologici. Per la variante di Valencia invece, la percentuale sale al 40% dei casi.
La sintomatologia è varia e non comune a tutti i cavalli colpiti. Possono verificarsi coaguli del sangue o in altri casi gonfiore alle zampe.

Una concausa

Alcuni ricercatori ipotizzano che il contagio potrebbe essere favorito dai farmaci usati per il controllo del ciclo riproduttivo. Questa teoria in base al fatto che la maggioranza dei casi riguarda le femmine. Non si sta escludendo nemmeno la possibilità che il vaccino contro l’EHV-1 possa essere in qualche modo responsabile di questa atipicità finora mai riscontrata.

La Federazione al momento sta raccogliendo dati su contagi e sintomi, oltre ai registri delle vaccinazioni, con l’obiettivo di arrivare a comprendere come scongiurare epidemie future.

 

Articolo pubblicato dall’autore su Informare.it

 

 

 

Pubblicato da Giorgio Consolandi

Giorgio Consolandi – Romano di nascita, apolide per istinto. Impegnato ideologicamente per il sociale, sento forte da sempre il dovere del perseguimento della giustezza e la difesa dei deboli. Contrasto con ogni mezzo i soprusi, sebbene consapevole che il concetto di società perfetta, rimarrà utopico. Ateo, perché rifiuto il concetto di creatore, pongo l’uomo al centro dell’universo e lo rendo responsabile delle sue scelte. Mi interesso di politica poiché credo sia necessaria una visione ampia di tutte le attività umane e della regolamentazione di esse, sono tuttavia consapevole della fallibilità e dell’imperfezione della politica, più che disilluso, continuo ad essere un sognatore, e lotto perché i sogni si concretizzino. La scrittura come forma espressiva del pensiero ed il pensiero come strumento motore della scrittura mi inducono a raccontare le mie analisi personali, le critiche, le esaltazioni, le allucinazioni ed i miraggi che la vita mi infligge senza compassione e senza chiedere permesso. Se cade il mondo io non mi sposto, cerco invece, in un esercizio vano e disperato, di trattenerlo ancorato alla logica ed alla ragione, al sentimento ed all’amore, ma sono sempre più solo. Sostengo ed attuo la difesa degli animali, la loro tutela contro inutili sofferenze ed abusi. Sono figlio degli anni ’60 e ne porto addosso le emozioni e le pulsioni che la mia generazione ha ricevuto. Ho coscienza di far parte di un segmento storico, giudicato con impietosa severità da chi ci succede. La mia generazione ha prodotto contraddizioni morali, etiche, religiose e anche sociali, ma ha determinato la crescita del Paese. I miei J’accuse sono sassi gettati nel lago, lo so che qualcuno è sempre pronto ad accodarsi alla lotta, ne sono convinto!

Il virus che aggredisce i cavalli europei e può provocarne la morte

La rivista Scienze lancia l’allarme epidemia per i cavalli europei. Un agente patogeno che fiacca i cavalli e può addirittura provocarne la morte, sta diffondendosi nei cavalli europei. Al momento si contano già decine di contagi e sarebbero almeno 17 gli equini uccisi dal morbo.

La rivista scientifica fa il punto sulla base dei rapporti di numerosi scienziati ed esperti, che dicono di temere che siamo di fronte alla più grande epidemia equina in Europa. Il virus si chiama EHV-1 (herpesvirus equino di tipo 1).

Evitare i contagi

E’ subito corsa ai ripari la FEIFederazione internazionale per gli sport equestri, e nel tentativo di contenere i contagi ha cancellato tutti gli eventi in Europa Inclusa la Coppa del mondo). La Federazione è l’organismo che supervisiona le competizioni internazionali.
La misura preventiva è prevista fino alla metà di aprile e intanto sono moltissime le scuderie che stanno provvedendo al vaccino per i cavalli.

Variante del virus

Il virus EHV-1 normalmente provoca sintomi lievi e gli scienziati stanno cercando di capire perché invece ora si stia rivelando molto aggressivo. Dai rapporti emerge inoltre che gli esemplari maggiormente colpiti sono le femmine.
Il direttore veterinario della Fei, Goran Akerstrom ha dichiarato: “La nostra priorità è di affrontare l’impatto immediato di questo terribile virus, ma allo stesso tempo dobbiamo raccogliere dati epidemiologici”.

Dove e quando è iniziato tutto

Un gruppo di studio della Federazione internazionale per gli sport equestri, il 18 marzo scorso ha aperto un tavolo di lavoro dedicato a questo virus. Hanno determinato che il focolaio che ha fatto esplodere i contagi in tutta Europa è stato alla competizione tenuta a Valencia in Spagna. I box erano piuttosto ravvicinati…

Gli effetti gravi della mutazione del virus

Le analisi hanno dimostrato che la maggior parte degli animali è stata esposta ad almeno uno dei cinque principali ceppi di EHV-1. Ana Velloso lvarez, veterinaria preso la Cardenal Herrera University ha spiegato: che i cavalli potrebbero trasportare virus inattivi per anni. La Ivarez ha inoltre precisato che le infezioni attive, il più delle volte, provocano febbre e problemi respiratori. Questa variante però, sembra in grado di causare danni neurologici piuttosto gravi, al punto che i cavalli perdono la capacità di camminare o di restare svegli.

Solitamente -affermano gli esperti- meno del 15% degli individui evidenzia sintomi neurologici. Per la variante di Valencia invece, la percentuale sale al 40% dei casi.
La sintomatologia è varia e non comune a tutti i cavalli colpiti. Possono verificarsi coaguli del sangue o in altri casi gonfiore alle zampe.

Una concausa

Alcuni ricercatori ipotizzano che il contagio potrebbe essere favorito dai farmaci usati per il controllo del ciclo riproduttivo. Questa teoria in base al fatto che la maggioranza dei casi riguarda le femmine. Non si sta escludendo nemmeno la possibilità che il vaccino contro l’EHV-1 possa essere in qualche modo responsabile di questa atipicità finora mai riscontrata.

La Federazione al momento sta raccogliendo dati su contagi e sintomi, oltre ai registri delle vaccinazioni, con l’obiettivo di arrivare a comprendere come scongiurare epidemie future.