(Adnkronos) – “Non ne abbiamo parlato, ma potrebbe anche essere un’idea. Non ne abbiamo parlato neanche in Forza Italia. Io personalmente non sono contrario, però è da discutere per vedere in che termini e come”. Ha risposto così il ministro degli Esteri, Antonio Tajani, ai giornalisti che chiedevano notizie su un’idea di Fi per un possibile ritorno all’immunità per i parlamentari e componenti del governo, scudo tolto in parte nel ’93 sulla scia di Tangentopoli.
Sul tema è netta e durissima la posizione di Giuseppe Conte. ”E dopo il ripristino dei vitalizi al Senato, l’abolizione del reato per i politici che abusano del loro potere, l’aumento degli stipendi dei Ministri e la imbarazzante difesa della Ministra Santanchè tenuta incollata alla poltrona, ecco che ci provano con l’immunità e il ritorno di uno scudo che renda intoccabili esponenti del Governo ed eletti!”, scrive su X il presidente del Movimento Cinque Stelle.
”Capite a cosa servono i piagnistei di Meloni e soci contro i giudici: a creare il clima adatto ad aumentare privilegi, soldi e spazi di impunità per i politici, mentre si colpiscono i cittadini comuni con nuovi reati e tagli anche sulle buste paga. Siamo governati dalla Marchesa del Grillo? Questi qui sono in pieno delirio di onnipotenza”.
”Facciano subito retromarcia su questa proposta e su queste intenzioni – chiede Conte – alziamo il livello di guardia prima che sia troppo tardi, dobbiamo opporci tutti insieme. Altro che Meloni ‘una del popolo’, hanno gettato la maschera: arroganza, immunità e privilegi”.
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Pubblicato da Giorgio Consolandi
Giorgio Consolandi – Romano di nascita, apolide per istinto. Impegnato ideologicamente per il sociale, sento forte da sempre il dovere del perseguimento della giustezza e la difesa dei deboli. Contrasto con ogni mezzo i soprusi, sebbene consapevole che il concetto di società perfetta, rimarrà utopico.
Ateo, perché rifiuto il concetto di creatore, pongo l’uomo al centro dell’universo e lo rendo responsabile delle sue scelte.
Mi interesso di politica poiché credo sia necessaria una visione ampia di tutte le attività umane e della regolamentazione di esse, sono tuttavia consapevole della fallibilità e dell’imperfezione della politica, più che disilluso, continuo ad essere un sognatore, e lotto perché i sogni si concretizzino.
La scrittura come forma espressiva del pensiero ed il pensiero come strumento motore della scrittura mi inducono a raccontare le mie analisi personali, le critiche, le esaltazioni, le allucinazioni ed i miraggi che la vita mi infligge senza compassione e senza chiedere permesso.
Se cade il mondo io non mi sposto, cerco invece, in un esercizio vano e disperato, di trattenerlo ancorato alla logica ed alla ragione, al sentimento ed all’amore, ma sono sempre più solo.
Sostengo ed attuo la difesa degli animali, la loro tutela contro inutili sofferenze ed abusi.
Sono figlio degli anni ’60 e ne porto addosso le emozioni e le pulsioni che la mia generazione ha ricevuto. Ho coscienza di far parte di un segmento storico, giudicato con impietosa severità da chi ci succede. La mia generazione ha prodotto contraddizioni morali, etiche, religiose e anche sociali, ma ha determinato la crescita del Paese.
I miei J’accuse sono sassi gettati nel lago, lo so che qualcuno è sempre pronto ad accodarsi alla lotta, ne sono convinto!
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