Incredibile in Puglia: segna su rigore ma rete è bucata, niente gol – Video. Adnkronos – ultimora

(Adnkronos) – Incredibile in Puglia. Durante una partita di prima categoria regionale, Ruffano-Leuca, è stato annullato un gol a causa di un buco nella rete. Ma cosa è successo? L’arbitro ha assegnato un calcio di rigore alla squadra di casa, sul dischetto si presenta quindi un giocatore del Ruffano che realizza incrociando il destro e battendo il portiere avversario. 

Il rigorista però è talmente preciso che il suo tiro va a finire in un buco sulla rete all’angolo destro ed esce dalla porta. L’arbitro, incredibilmente, non vede la palla entrare e pensa che il pallone sia uscito direttamente, assegnando così la rimessa dal fondo e non convalidando il gol. Nonostante le proteste e l’incredulità generale, il direttore di gara conferma la sua decisione e il gol non viene quindi assegnato al Ruffano. 

 

A fine partita, per commentare l’episodio, sono arrivate anche le parole del portiere del Leuca, Alessandro Leopizzi: “La svista di chi arbitrava è stata colossale e pur riferendogli ripetutamente (da avversario), insieme al mio compagno e capitano Osvaldo Chiffi, che il rigore fosse stato realizzato, non ne ha voluto sapere di tornare su i suoi passi”, si legge sulla pagina Instagram calciosalento433. 

“Oggi però è accaduto qualcosa di più grave! Oggi si è persa un’occasione importantissima per tutti, quella di poter crescere mentalmente, eticamente e sportivamente e dimostrare con i fatti il tutto ed invece…. Per l’ennesima volta la vita mi ha messo d’avanti all’evidenza dei fatti,mi ha confermato che in Italia la gran parte degli addetti ai lavori interessa solo ed esclusivamente il risultato
e non dare quell’esempio a coloro che con occhi innocenti sugli spalti sognano un giorno di calcare un campo da calcio”, ha detto Leopizzi. 

“Oggi posso confermare e scrivere con certezza che i principi di lealtà sono stati calpestati da chi invece avrebbe dovuto sostenerli, difenderli e dare loro valore pur riaprendo (volutamente e doverosamente) una partita importante, ma che al cospetto di una crescita e un esempio di lealtà resta una cosa piccola e insignificante. La domanda sorge spontanea:e se fosse stato il contrario? Noi dagli avversari cosa avremmo chiesto di fare, cosa avremmo preteso?”, ha continuato il portiere. 

“Non lamentiamoci se determinati valori oggi in tanti più giovani non sono presenti. La colpa è la nostra perchè carenti di cultura. Potevamo essere lo spartiacque, potevamo aprire un nuovo capitolo di correttezza ed invece non abbiamo avuto il coraggio ne la volontà”, ha concluso Leopizzi, “chiedo scusa per chi oggi non ha voluto appoggiarmi, per chi ha fatto finta di nulla, chiedo scusa a me stesso per non aver fatto abbastanza, agli avversari, a tutti gli sportivi presenti che hanno visto uno spettacolo scadente. Il destino ha deciso 2-2 ed è giusto cosi”. 

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Pubblicato da Giorgio Consolandi

Giorgio Consolandi – Romano di nascita, apolide per istinto. Impegnato ideologicamente per il sociale, sento forte da sempre il dovere del perseguimento della giustezza e la difesa dei deboli. Contrasto con ogni mezzo i soprusi, sebbene consapevole che il concetto di società perfetta, rimarrà utopico. Ateo, perché rifiuto il concetto di creatore, pongo l’uomo al centro dell’universo e lo rendo responsabile delle sue scelte. Mi interesso di politica poiché credo sia necessaria una visione ampia di tutte le attività umane e della regolamentazione di esse, sono tuttavia consapevole della fallibilità e dell’imperfezione della politica, più che disilluso, continuo ad essere un sognatore, e lotto perché i sogni si concretizzino. La scrittura come forma espressiva del pensiero ed il pensiero come strumento motore della scrittura mi inducono a raccontare le mie analisi personali, le critiche, le esaltazioni, le allucinazioni ed i miraggi che la vita mi infligge senza compassione e senza chiedere permesso. Se cade il mondo io non mi sposto, cerco invece, in un esercizio vano e disperato, di trattenerlo ancorato alla logica ed alla ragione, al sentimento ed all’amore, ma sono sempre più solo. Sostengo ed attuo la difesa degli animali, la loro tutela contro inutili sofferenze ed abusi. Sono figlio degli anni ’60 e ne porto addosso le emozioni e le pulsioni che la mia generazione ha ricevuto. Ho coscienza di far parte di un segmento storico, giudicato con impietosa severità da chi ci succede. La mia generazione ha prodotto contraddizioni morali, etiche, religiose e anche sociali, ma ha determinato la crescita del Paese. I miei J’accuse sono sassi gettati nel lago, lo so che qualcuno è sempre pronto ad accodarsi alla lotta, ne sono convinto!