(Adnkronos) – La Champions League fa ricca la metà nerazzurra di Milano. In attesa dei quarti di ritorno contro il Bayern Monaco (in programma questa sera a San Siro), l’Inter può già sorridere guardando agli incassi della campagna europea. Staccando il pass per le semifinali, la squadra di Simone Inzaghi potrebbe toccare i 113 milioni di euro. Numeri mai visti per un club di Serie A.
Mano alla calcolatrice per i conti. La Champions League garantisce un bonus di partecipazione uguale per tutti i club italiani, quest’anno pari a 18,6 milioni di euro. Altri introiti sono poi garantiti dal piazzamento nella classifica finale della fase campionato: l’Inter qui ha incassato 9,7 milioni di euro (più 2 milioni di bonus 1°-8° posto, agguantati dall’Inter in virtù della quarta piazza della prima fase).
Ci sono poi i bonus risultati, pari a 13,3 milioni di euro: l’Inter li ha raggiunti con un pari (quello con il Manchester City, valso 700mila euro) e i 6 successi della prima fase (ognuno valso 2,1 milioni).
A completare la stima dei ricavi c’è il “value”, voce ideata dalla Uefa mettendo insieme market pool (cioè il valore di mercato dei diritti tv e il “ranking storico decennale” del club. Due componenti che porteranno all’Inter una cifra intorno ai 31 milioni.
A questi numeri si aggiungono un bonus da 11 milioni per il passaggio agli ottavi di finale e un altro bonus da 12,5 milioni di euro per il passaggio ai quarti, che permettono all’Inter di superare i 98 milioni di ricavi in questa edizione della Champions. Se i nerazzurri passassero anche il turno contro il Bayern, guadagnando le semifinali, arriverebbero a quota 113 milioni. Numeri notevoli, a cui andranno poi aggiunti gli incassi (anche qui corposi) dal botteghino.
finanza
Mi piace:
Mi piace Caricamento...
Pubblicato da Giorgio Consolandi
Giorgio Consolandi – Romano di nascita, apolide per istinto. Impegnato ideologicamente per il sociale, sento forte da sempre il dovere del perseguimento della giustezza e la difesa dei deboli. Contrasto con ogni mezzo i soprusi, sebbene consapevole che il concetto di società perfetta, rimarrà utopico.
Ateo, perché rifiuto il concetto di creatore, pongo l’uomo al centro dell’universo e lo rendo responsabile delle sue scelte.
Mi interesso di politica poiché credo sia necessaria una visione ampia di tutte le attività umane e della regolamentazione di esse, sono tuttavia consapevole della fallibilità e dell’imperfezione della politica, più che disilluso, continuo ad essere un sognatore, e lotto perché i sogni si concretizzino.
La scrittura come forma espressiva del pensiero ed il pensiero come strumento motore della scrittura mi inducono a raccontare le mie analisi personali, le critiche, le esaltazioni, le allucinazioni ed i miraggi che la vita mi infligge senza compassione e senza chiedere permesso.
Se cade il mondo io non mi sposto, cerco invece, in un esercizio vano e disperato, di trattenerlo ancorato alla logica ed alla ragione, al sentimento ed all’amore, ma sono sempre più solo.
Sostengo ed attuo la difesa degli animali, la loro tutela contro inutili sofferenze ed abusi.
Sono figlio degli anni ’60 e ne porto addosso le emozioni e le pulsioni che la mia generazione ha ricevuto. Ho coscienza di far parte di un segmento storico, giudicato con impietosa severità da chi ci succede. La mia generazione ha prodotto contraddizioni morali, etiche, religiose e anche sociali, ma ha determinato la crescita del Paese.
I miei J’accuse sono sassi gettati nel lago, lo so che qualcuno è sempre pronto ad accodarsi alla lotta, ne sono convinto!
Mostra altri articoli