Iran, nucleare e Gaza: “Trump ha visto il ministro israeliano Dermer”. Adnkronos – ultimora

(Adnkronos) – Colloquio ‘privato’ su nucleare e Iran, ma anche sulla guerra a Gaza. Questi i temi sul tavolo nell’incontro di ieri tra il presidente americano Donald Trump e il ministro israeliano per gli Affari Strategici Ron Dermer, stretto collaboratore del primo ministro Benjamin Netanyahu. A scriverne è Barak Ravid su Axios, citando due fonti informate sull’incontro.  

L’incontro alla Casa Bianca, che non è stato reso pubblico né dagli Stati Uniti né da Israele, si è svolto alla vigilia del quarto round di colloqui sul nucleare tra Stati Uniti e Iran, in programma domenica a Muscat, e del viaggio del presidente Trump in Medio Oriente che inizierà lunedì. Trump visiterà l’Arabia Saudita, il Qatar e gli Emirati Arabi Uniti.  

L’incontro tra un presidente e un funzionario, quindi non un capo di Stato è alquanto insolito, fa notare Axios. I colloqui si sono svolti due giorni dopo l’annuncio di Trump – che ha colto di sorpresa Netanyahu – di una tregua con gli Houthi.  

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Pubblicato da Giorgio Consolandi

Giorgio Consolandi – Romano di nascita, apolide per istinto. Impegnato ideologicamente per il sociale, sento forte da sempre il dovere del perseguimento della giustezza e la difesa dei deboli. Contrasto con ogni mezzo i soprusi, sebbene consapevole che il concetto di società perfetta, rimarrà utopico. Ateo, perché rifiuto il concetto di creatore, pongo l’uomo al centro dell’universo e lo rendo responsabile delle sue scelte. Mi interesso di politica poiché credo sia necessaria una visione ampia di tutte le attività umane e della regolamentazione di esse, sono tuttavia consapevole della fallibilità e dell’imperfezione della politica, più che disilluso, continuo ad essere un sognatore, e lotto perché i sogni si concretizzino. La scrittura come forma espressiva del pensiero ed il pensiero come strumento motore della scrittura mi inducono a raccontare le mie analisi personali, le critiche, le esaltazioni, le allucinazioni ed i miraggi che la vita mi infligge senza compassione e senza chiedere permesso. Se cade il mondo io non mi sposto, cerco invece, in un esercizio vano e disperato, di trattenerlo ancorato alla logica ed alla ragione, al sentimento ed all’amore, ma sono sempre più solo. Sostengo ed attuo la difesa degli animali, la loro tutela contro inutili sofferenze ed abusi. Sono figlio degli anni ’60 e ne porto addosso le emozioni e le pulsioni che la mia generazione ha ricevuto. Ho coscienza di far parte di un segmento storico, giudicato con impietosa severità da chi ci succede. La mia generazione ha prodotto contraddizioni morali, etiche, religiose e anche sociali, ma ha determinato la crescita del Paese. I miei J’accuse sono sassi gettati nel lago, lo so che qualcuno è sempre pronto ad accodarsi alla lotta, ne sono convinto!