(Adnkronos) –
Jasmine Carrisi ha parlato del rapporto che ha con il papà Al Bano e di quanto sia stato complicato crescere con dei genitori famosi. La concorrente, nella seconda puntata di The Couple in onda lunedì 14 aprile, ha parlato delle sue difficoltà nel creare dei rapporti sociali.
Jasmine ha avuto dei momenti di fragilità durante la prima settimana nel reality game condotto da Ilary Blasi. La figlia di Al Bano e Loredana Lecciso ha spiegato: “Ho voglia di creare rapporti umani, ma non ci riesco. Mi chiedo sempre a quante persone piaccio. Se io non ci fossi, cambierebbe qualcosa? Avere dei genitori così famosi ha influito tantissimo sul mio modo di essere”.
“C’è la gente che parla di te, pregiudizi. Persone a cui stai antipatica sulla base del nulla. C’è chi pensa io abbia la vita perfetta perché hai i soldi e i genitori famosi. È ovvio che poi ti chiudi e diventi diffidente”, ha aggiunto la 23enne.
E parlando con gli altri concorrenti ha espresso la sua ansia di dover andare bene sempre e comunque: “Se cammino per strada e noto che qualcuno mi riconosce mi viene l’ansia. A volte vorrei essere trasparente. I miei, soprattutto mio padre, non mi ha mai messo pressione, non mi ha mai detto come devo comportarmi”, ha spiegato.
“Io sono sempre stata esposta, questo mi ha portata a chiudermi e a essere diffidente”, ha aggiunto Jasmine rivolgendosi direttamente alla conduttrice, ammettendo che questo percorso aiuterà a crescere.
I genitori, ha poi rivelato, l’hanno appoggiata nella scelta di partecipare al game show: “Sapevano che sarei cresciuta tanto. Mi hanno detto di divertirmi, e di godermela tutti i giorni”.
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Pubblicato da Giorgio Consolandi
Giorgio Consolandi – Romano di nascita, apolide per istinto. Impegnato ideologicamente per il sociale, sento forte da sempre il dovere del perseguimento della giustezza e la difesa dei deboli. Contrasto con ogni mezzo i soprusi, sebbene consapevole che il concetto di società perfetta, rimarrà utopico.
Ateo, perché rifiuto il concetto di creatore, pongo l’uomo al centro dell’universo e lo rendo responsabile delle sue scelte.
Mi interesso di politica poiché credo sia necessaria una visione ampia di tutte le attività umane e della regolamentazione di esse, sono tuttavia consapevole della fallibilità e dell’imperfezione della politica, più che disilluso, continuo ad essere un sognatore, e lotto perché i sogni si concretizzino.
La scrittura come forma espressiva del pensiero ed il pensiero come strumento motore della scrittura mi inducono a raccontare le mie analisi personali, le critiche, le esaltazioni, le allucinazioni ed i miraggi che la vita mi infligge senza compassione e senza chiedere permesso.
Se cade il mondo io non mi sposto, cerco invece, in un esercizio vano e disperato, di trattenerlo ancorato alla logica ed alla ragione, al sentimento ed all’amore, ma sono sempre più solo.
Sostengo ed attuo la difesa degli animali, la loro tutela contro inutili sofferenze ed abusi.
Sono figlio degli anni ’60 e ne porto addosso le emozioni e le pulsioni che la mia generazione ha ricevuto. Ho coscienza di far parte di un segmento storico, giudicato con impietosa severità da chi ci succede. La mia generazione ha prodotto contraddizioni morali, etiche, religiose e anche sociali, ma ha determinato la crescita del Paese.
I miei J’accuse sono sassi gettati nel lago, lo so che qualcuno è sempre pronto ad accodarsi alla lotta, ne sono convinto!
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