La Beckham, patrimonio da 335 mln di sterline, chiede aiuti al governo per il Coronavirus

Victoria Beckham è finita sotto “il fuoco” di alcuni tabloid inglesi che l’hanno attaccata senza mezze misure.
L’ex Spice Girl, ha estromesso 30 membri dello staff dal suo impero della moda, perché sarebbe in difficoltà. Ha cercando il sostegno del governo malgrado il patrimonio netto di 335 milioni di sterline (circa 384 milioni di euro).


Con una comunicazione formale e senza preavviso ha informato trenta dei suoi dipendenti di avergli ridotto all’80% lo stipendio.
Scrivono “The Mirror” e il “Sun”, che la moglie di David Beckham, sarebbe ricorsa agli ammortizzatori sociali istituiti del governo inglese.

Ora gli stipendi dei suoi dipendenti saranno pagati dai contribuenti inglesi. E Victoria avrebbe rinunciato al suo salario, in segno di solidarietà ai lavoratori.
Al Mirror, un portavoce della signora Beckham ha dichiarato: “Stiamo lavorando duramente per garantire che il prezioso team di Victoria Beckham sia protetto durante questo periodo instabile, mantenendo la nostra attività in buona salute”.

Ma il marchio, nato nel 2005, già dal 2019 aveva registrato perdite da milioni di sterline. A causa di questa importante flessione, l’azienda era stata costretta a licenziare dipendenti. Poi, dopo alcuni mesi, il licenziamento era toccato al direttore generale e ad altre dieci manager.
Ad oggi, gli esperti indicano quasi spacciato il suo store di Hong Kong.

Sui social le critiche all’imprenditrice non sono mancate. C’è chi ha fatto i conti in tasca alla Beckham ed è risultato che disponga di un patrimonio immobiliare di 62 milioni di sterline (70 milioni di euro), di una collezione di borse da 1,5 milioni di sterline. E che recentemente abbia speso 22 milioni di euro per una nuova casa a Miami assieme a David Beckham. Chiude la lista delle spese la sua recente festa di compleanno che sarebbe costata 100 mila sterline…

Quando si dice: un’imprenditrice in difficoltà!

Pubblicato da Giorgio Consolandi

Giorgio Consolandi – Romano di nascita, apolide per istinto. Impegnato ideologicamente per il sociale, sento forte da sempre il dovere del perseguimento della giustezza e la difesa dei deboli. Contrasto con ogni mezzo i soprusi, sebbene consapevole che il concetto di società perfetta, rimarrà utopico. Ateo, perché rifiuto il concetto di creatore, pongo l’uomo al centro dell’universo e lo rendo responsabile delle sue scelte. Mi interesso di politica poiché credo sia necessaria una visione ampia di tutte le attività umane e della regolamentazione di esse, sono tuttavia consapevole della fallibilità e dell’imperfezione della politica, più che disilluso, continuo ad essere un sognatore, e lotto perché i sogni si concretizzino. La scrittura come forma espressiva del pensiero ed il pensiero come strumento motore della scrittura mi inducono a raccontare le mie analisi personali, le critiche, le esaltazioni, le allucinazioni ed i miraggi che la vita mi infligge senza compassione e senza chiedere permesso. Se cade il mondo io non mi sposto, cerco invece, in un esercizio vano e disperato, di trattenerlo ancorato alla logica ed alla ragione, al sentimento ed all’amore, ma sono sempre più solo. Sostengo ed attuo la difesa degli animali, la loro tutela contro inutili sofferenze ed abusi. Sono figlio degli anni ’60 e ne porto addosso le emozioni e le pulsioni che la mia generazione ha ricevuto. Ho coscienza di far parte di un segmento storico, giudicato con impietosa severità da chi ci succede. La mia generazione ha prodotto contraddizioni morali, etiche, religiose e anche sociali, ma ha determinato la crescita del Paese. I miei J’accuse sono sassi gettati nel lago, lo so che qualcuno è sempre pronto ad accodarsi alla lotta, ne sono convinto!