Per avviare una colonia umana su Marte occorreranno minimo 22 persone. È la conclusione a cui è giunto un gruppo di scienziati della George Mason University in uno studio condotto attraverso simulazioni al computer (tutto questo mentre è l’esplorazione della Luna, in queste settimane, a catalizzare l’attenzione delle agenzie spaziali, dopo il fallimento della missione russa Luna-25 e lo straordinario successo di quella indiana, che ha fatto atterrare la sonda Chandrayaan-3 sul polo Sud lunare).Gli obiettivi. L’idea di costruire una base permanente sul Pianeta Rosso è un obiettivo di molte nazioni e agenzie spaziali, con la prospettiva, in un secondo momento, di creare anche una colonia permanente, tuttavia gli ostacoli che si frappongono sono moltissimi.. E a questo scopo un tema che va affrontato, secondo il gruppo di ricerca, è determinare il numero di persone necessarie a sostenere una colonia su Marte e quali “tipi”.
La simulazione. Per trovare possibili risposte, i ricercatori hanno creato un modello che simula una colonia su Marte, focalizzato specificamente su due elementi: il numero di persone necessarie per “mettere in moto” una comunità che risultasse vitale e le caratteristiche che le persone dovrebbero avere per favorire il successo di tale colonia.
A tal fine, sono stati usati dati provenienti da attività passate, come questionari compilati da gruppi a bordo della Stazione Spaziale Internazionale o da coloro che hanno vissuto esperienze in spazi ristretti in Antartide per più mesi. Tra i dati presi in considerazione ci sono stati la resistenza allo stress, le abilità sociali, la capacità di essere emotivamente stabili ecc.. Il risultato finale è… Sono state eseguite cinque simulazioni, ciascuna delle quali ha modellato 28 anni terrestri di vita coloniale, modificando, tra una simulazione e l’altra, alcuni fattori per verificarne le conseguenze sui risultati finali.
Alla fine, per quanto riguarda il parametro relativo al numero minimo di uomini e donne affinché un gruppo di persone possa vivere con serenità un lunga “esperienza marziana”, il risultato è stato 22.
Lo studio ha inoltre evidenziato, non certo soprendendo!, che le persone con “personalità gradevoli” avevano maggiori probabilità non solo di sopravvivere a tale missione, ma di prosperare, consentendo alla colonia di persistere. D’altra parte le “personalità nevrotiche” avevano maggiori probabilità di insuccesso, di morire prima degli altri, mettendo a rischio il successo della missione nel suo complesso..