Il primo ministro albanese Edi Rama, in occasione della partenza di un team di medici per l’Italia, per un aiuto nell’emergenza Coronavirus, ha dichiarato: “Stiamo combattendo lo stesso nemico invisibile. Le risorse umane e logistiche della nostra guerra non sono illimitate. Ma oggi non possiamo tenere le forze di riserva in attesa che siano chiamate, mentre negli ospedali italiani, dove si stanno curando anche albanesi, hanno un enorme bisogno di aiuto”.
Il premier Edi Rama non ha risparmiato parole critiche all’indirizzo di quei Paesi che invece non mosrano attenzione né solidarietà in solido verso altri, aggiungendo: “Tutti sono rinchiusi dentro le loro frontiere, e anche paesi ricchissimi hanno girato la schiena, forse proprio perché noi non siamo ricchi e neanche privi di memoria, non ci possiamo permettere di non dimostrare all’Italia che gli albanesi e l’Albania, in un momento di difficoltà, non abbandonano mai l’amico”.
Giuseppe Conte ha commentato su Facebook, il gesto dell’Albania, ringraziando per la loro solidarietà e la partecipazione attiva.
Anche dal Dipartimento della Protezione Civile arriva un commento: “A novembre una forte scossa di terremoto colpi’ l’Albania. La macchina dei soccorsi italiana si mobilito’ immediatamente inviando sul posto medici, volontari di protezione civile, tecnici e squadre di ricerca e soccorso. Oggi e’ l’Albania a supportare la nostra risposta all’emergenza Coronavirus con un team di medici e infermieri da impiegare in Lombardia”.
Un consolidamento dei rapporti tra i due Paesi che evidenzia la grande amicizia crescente, uno dei tanti segnali che nella disgrazia i Paesi sanno essere coesi e solidali. Forse l’umanità aveva bisogno di un male comune per rendersi conto di quanto la fragilità individuale ci obbliga ad essere meno egoisti e più attenti al “vicino”. Il sentimento di tutti è che da questa terribile pagina della Storia mondiale, ne usciremo migliorati davvero.