L’attacco al Governo del membro della Camera, Leonardo Donno

Il parlamentare M5S indica il governo come colpevole dell'aumento della povertà. Donno nel suo attacco cita il report dell'Istat

Con una nota pubblica, il parlamentare e coordinatore Regionale M5S Puglia, Leonardo Donno, attacca senza mezzi termini il governo Meloni, sulla base dei dati pubblicati dall’Istat. Dati che mostrerebbero un quadro piuttosto inquietante sulla situazione attuale per l’economia delle famiglie.

La nota dell’esponente del Movimento 5 Stelle

Il parlamentare M5S indica il governo come colpevole dell'aumento della povertà. Donno nel suo attacco cita il report dell'Istat“Il report diffuso ieri da #Istat offre uno scenario molto preoccupante”. Nel nostro Paese 5,8 milioni di persone vivono in condizioni di povertà assoluta, soprattutto al #Sud. Dove in #Puglia, in particolare, i numeri sulla povertà delle famiglie sono in aumento rispetto al 2022: dal 20% si è passati al 22,3% del 2023″.

La povertà dei minori

“Sono dati allarmanti – prosegue Donno – come la percentuale dei minori in povertà assoluta, che in Italia è passata dal 13,4% nel 2022 al 13,8% nel 2023. Quasi 1,3 milioni di bambini e ragazzi. Un dato che ha raggiunto il valore più alto dal 2014. Ennesimo record (negativo) del governo Meloni!”.

Tolti aiuti ai poveri, stipendi bassi, nessun salario minimo

Secondo Donno “È necessario agire con interventi che aiutino le persone in difficoltà. Da Meloni e dal centrodestra, però, non vediamo misure concrete e aiuti, anzi, hanno eliminato gli strumenti per aiutare chi è in difficoltà. A questo si aggiunge il problema degli stipendi che continuano a essere ancora bassi. Alla nostra proposta di salario minimo è stato risposto sempre No. Vergognoso!”.

“Un pugno che colpisce i lavoratori e le lavoratrici che hanno bisogno di sostegno e di una paga dignitosa. Di fronte al caro vita e all’attuale situazione, vanno messi in atto provvedimenti urgenti che aiutino concretamente i cittadini e le imprese”.

La Sanità e i cittadini che non possono pagarsi le cure

“Anche sulla sanità – prosegue l’esponente del M5S – emergono forti criticità: secondo i dati Gimbe*, infatti, ci sono 4,5 milioni di cittadini che rinunciano alle cure: di questi 2,5 milioni non hanno i soldi per curarsi. Inaccettabile. Di fronte a tutto questo il governo mette in campo risorse insufficienti e propaganda becera”. Leonardo Donno conclude la sua nota scrivendo: “Il tempo delle parole è finito, servono i fatti!”.

Gimbe*

La Fondazione GIMBE, che non ha fini di lucro, ha lo scopo di favorire la diffusione e l’applicazione delle migliori evidenze scientifiche con attività indipendenti di ricerca, formazione e informazione scientifica, al fine di migliorare la salute delle persone e di contribuire alla sostenibilità di un servizio sanitario pubblico, equo e universalistico.

Foto: tratte dalla pagina Facebook di Leonardo Donno

Pubblicato da Giorgio Consolandi

Giorgio Consolandi – Romano di nascita, apolide per istinto. Impegnato ideologicamente per il sociale, sento forte da sempre il dovere del perseguimento della giustezza e la difesa dei deboli. Contrasto con ogni mezzo i soprusi, sebbene consapevole che il concetto di società perfetta, rimarrà utopico. Ateo, perché rifiuto il concetto di creatore, pongo l’uomo al centro dell’universo e lo rendo responsabile delle sue scelte. Mi interesso di politica poiché credo sia necessaria una visione ampia di tutte le attività umane e della regolamentazione di esse, sono tuttavia consapevole della fallibilità e dell’imperfezione della politica, più che disilluso, continuo ad essere un sognatore, e lotto perché i sogni si concretizzino. La scrittura come forma espressiva del pensiero ed il pensiero come strumento motore della scrittura mi inducono a raccontare le mie analisi personali, le critiche, le esaltazioni, le allucinazioni ed i miraggi che la vita mi infligge senza compassione e senza chiedere permesso. Se cade il mondo io non mi sposto, cerco invece, in un esercizio vano e disperato, di trattenerlo ancorato alla logica ed alla ragione, al sentimento ed all’amore, ma sono sempre più solo. Sostengo ed attuo la difesa degli animali, la loro tutela contro inutili sofferenze ed abusi. Sono figlio degli anni ’60 e ne porto addosso le emozioni e le pulsioni che la mia generazione ha ricevuto. Ho coscienza di far parte di un segmento storico, giudicato con impietosa severità da chi ci succede. La mia generazione ha prodotto contraddizioni morali, etiche, religiose e anche sociali, ma ha determinato la crescita del Paese. I miei J’accuse sono sassi gettati nel lago, lo so che qualcuno è sempre pronto ad accodarsi alla lotta, ne sono convinto!